Fallita l’Antica Colonna, storica osteria toscana a Padova. Fu il tempio dei rugbisti

Lo sfogo del titolare Pinori: «Dopo 15 anni di attività mi sono dovuto arrendere ma la colpa non è solo mia. C’erano carenze strutturali» 
PD 22/08/2000 G.M. VIA ALTINATE ANTICA OSTERIA DELLA COLONNA CHIUSA DA TRE MESI PER CAMBIO GESTIONE (SALMASO)
PD 22/08/2000 G.M. VIA ALTINATE ANTICA OSTERIA DELLA COLONNA CHIUSA DA TRE MESI PER CAMBIO GESTIONE (SALMASO)

PADOVA. Si è chiusa l’epopea dell’osteria Antica Colonna di via Altinate. La società “Contrada della Torre” di Giulio Pinori che amministrava il ristorante toscano è stata dichiarata fallita il 28 novembre dello scorso anno dal giudice Maria Antonia Maiolino. «Dopo 15 anni di attività mi sono dovuto arrendere ma la colpa non è solo mia», si giustifica Pinori.

Menu toscano Si respira aria di osteria vera all’Antica Colonna, originariamente covo dei rugbisti padovani poi diventato ritrovo degli amanti dei gusti toscani, di quanti adorano la ribollita e la finocchiona, la Chianina, il pecorino stagionato di Pienza, i cantucci col Vin Santo e il Panforte oltre all’immancabile Chianti. All’Antica Colonna si poteva gustare anche un piatto desueto come la pappa al pomodoro.

Il racconto «Andava tutto benissimo, fino a che non sono subentrati problemi strutturali che però non spettava a me sistemare» spiega Pinori, senese d’origine ma molto conosciuto nella piazza padovana. «Bastava la minima pioggia e tutto si allagava e così ero costretto a cancellare tutte le prenotazione. Sono stati 15 anni bellissimi, rovinati da queste carenze strutturali che ricadevano completamente sulla mia attività. A un certo punto ho dovuto pagare 35 mila euro di manutenzione straordinaria».

La storia L’osteria Antica Colonna, in origine, era stata aperta qualche metro più in là da Gino Gasparini negli anni ’70, imprenditore al ritorno da un periodo di lavoro in Germania. Tifoso e amico del Petrarca Rugby, divenne per tutti «Gino della Colonna», fino a fondare la squadra «XV della Colonna» insieme ad altri dirigenti bianconeri. Una formazione ad inviti che richiamava campioni da tutto il Veneto e dall’estero, e che affrontava e spesso batteva formazioni straniere di primo piano, tutto per beneficenza, per sostenere la lotta alle leucemie. Nel novembre del 1991 la squadra dell’osteria padovana invitò gli All Blacks e riempì il Plebiscito, tutto per beneficenza, per sostenere la lotta alle leucemie. Avvenne in occasione del matrimonio di John Kirwan con una ragazza di Treviso, appena due settimane dopo la coppa del mondo in Inghilterra dove gli All Blacks persero il titolo iridato. Insomma, i motivi per provare a salvare questo nome storico della ristorazione padovana ci sarebbero tutti.

Il futuro Il futuro dello storico locale ora è tutto da scrivere. Due dipendenti sono rimasti senza lavoro e anche Giulio Pinori sta cercando di capire dove andare a parare. «Cerco un’occupazione come maître ma non è facile in questo momento» ammette. «Mi dispiace che sia finita in questo modo e, soprattutto, mi dispiace si pensi che l’ho portato io al fallimento, perché non è così». Negli di maggior successo del locale Pinori era anche riuscito ad aprire un altro locale storico del centro cittadino: il Gottino, in ghetto. Era il 2008. —

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