Fatale il primo weekend con gli amici

CONSELVE. «Era il primo fine settimana che Matteo trascorreva a casa dopo aver lavorato per tutta l’estate sulla spiaggia, a sistemare ombrelloni e sdraio in uno stabilimento dei Lidi Ferraresi. Si stava riposando un po’ prima di riprendere la scuola, trascorrendo un po’ di tempo libero con gli amici, era un ragazzo responsabile». A raccontarlo è Marco Bertoli, lo zio del diciannovenne che domenica notte ha perso la vita nell’incidente di Arzercavalli mentre stava rincasando in auto insieme ad altri due amici.
La settimana prossima il giovane avrebbe dovuto iniziare il quinto anno al “Bernadi” di Padova, dove seguiva con entusiasmo e impegno il corso di meccanica, la sua grande passione. Ora invece i compagni di classe e gli amici lo piangono e si stanno organizzando per un segno o una testimonianza da lasciare il giorno del funerale in memoria di Matteo. Intanto i genitori, nonostante l’immenso dolore che stanno affrontando, hanno concesso l’autorizzazione alla donazione degli organi, un estremo atto di generosità in memoria del figlio che permetterà ad altri di vivere.
«Vedevo Matteo quasi tutti i giorni» continua lo zio «e vedevo un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle. Non ci sono parole per descrivere quello che stanno provando i genitori, il fratello e noi insieme a loro. Domenica siamo stati seduti a guardare la foto di Matteo e a piangere insieme, ricordandolo».
Ore di apprensione anche ad Arzercavalli, nella famiglia della diciasettenne che si trovata in auto con Matteo, ricoverata all’ospedale di Schiavonia. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi. È tornato a casa invece il conducente dell’auto, il ventenne Nicola Burato, ancora sotto choc per quanto successo quella tragica notte. La polstrada di Piove di Sacco sta ricostruendo la dinamica dell’incidente ed eseguendo tutti gli accertamenti del caso, fra i quali gli esami del sangue sul conducente per verificare l’eventuale presenza di alcol o altre sostanze. Per l’esito bisognerà attendere ancora qualche giorno. Stando a quanto ha riferito un testimone, che ha incrociato i ragazzi poco prima dello schianto, l’auto procedeva ad alta velocità prima di uscire di strada, in corrispondenza di una curva dopo un lungo rettilineo. Un tratto che molti sottovalutano ma che è particolarmente insidioso, anche per la presenza dei platani.
Intanto a Conselve sono molti i messaggi di vicinanza e affetto arrivati alla famiglia, al papà Luca, ex consigliere comunale, alla mamma Patrizia e al fratello maggiore Davide. Il parroco don Luciano Danese ha portato un messaggio di conforto a nome di tutta la comunità parrocchiale. Anche il sindaco Antonio Ruzzon ha incontrato l’amico Luca: «Ho trovato un padre molto provato e sofferente» racconta «perché tragedie lasciano un segno profondo. Mi ha detto più volte però che cerca di farsi forza con le tante attestazioni di affetto e solidarietà che gli stanno arrivando in questi giorni. Mi ha parlato a lungo del figlio Matteo, un ragazzo con una gran voglia di vivere e una grande intraprendenza e voglia di mettersi in gioco. Si aspettava molto da quel figlio tanto amato».
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