Festa con “Calici di Stelle” nonostante la siccità
BAONE. Da un lato la grande festa dedicata all’enograstronomia degli Euganei, dall’alto l’apprensione per il futuro delle colture collinari.
E’ stata presentata ieri la nuova edizione di “Calici di Stelle”, kermesse che si terrà da venerdì a domenica a Villa Beatrice d’Este, sul Gemola, palcoscenico d’eccellenza per i vini dei Colli. Che, purtroppo, rischiano di vivere una delle peggiori annate per via della siccità che non vuole abbandonare la zona euganea.
La manifestazione. E’ stata presenta nella sede del Parco Colli, alla presenza dei vertici dell’ente, dei cinque sindaci promotori (Arquà Petrarca, Baone, Cinto Euganeo, Rovolon e Vo’), delle associazioni “Città del Vino” e “Strada del vino dei Colli Euganei”. L’evento sarà ospitato per tre giorni, da venerdì, nella villa del Gemola a Baone. Ben 22 aziende vinicole offriranno agli ospiti i propri vini, a cui si accompagneranno le pietanze dei principali ristoranti del territorio, oltre che l’intrattenimento di artisti e l’osservazione delle stelle grazie all’Associazione Astronomica Euganea.
Il carnet degustazioni (un blocchetto con varie consumazioni e un calice con bisaccia) costerà 15 euro, e comprenderà anche un buono sconto di 5 euro da consumare entro novembre in uno dei ristoranti della zona che hanno aderito alla manifestazione. Una collaborazione, questa, che risponde alla guerra tra ristorati e feste gastronomiche estive. Come già in passato, non si potrà raggiungere la Villa Beatrice in macchina: sarà allestito un servizio navetta dalle 20 all’1 con partenza nell’ex cava Cucuzzola di Cinto Euganeo.
La siccità. E se si alzeranno i calici, durante la festa, non sarà certamente per celebrare la buona annata per vigneti e colture. «Siamo seriamente preoccupati per l’assenza di pioggia», commenta il presidente del Parco, Gianni Biasetto. «Ad Arquà Petrarca e nel versante est non si riesce più ad irrigare. Lo stress idrico delle piante è estremo e abbiamo casi di acini d’uva piccoli come pallini di fucile. Ormai c’è chi bagna le colture solo per non danneggiare troppo le piante, non certamente per guadagnarci». In molti agricoltori hanno fatto arrivare nei propri appezzamenti botti colme d’acqua, ma il costo dell’operazione ha spesso azzerato il guadagno futuro. E Comuni come Arquà Petrarca e Baone hanno già inviato alla Regione Veneto la richiesta di concedere lo stato di calamità per la crisi idrica.
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