Festività con le serrande alzate: la protesta dei sindacati

PADOVA. Negozi e supermercati aperti l’1 e il 2 novembre per effetto del decreto SalvaItalia approvato tre anni fa dal governo Monti-Passera. Aperte anche le 50 botteghe di Sotto il Salone e i 74 banchi in piazza delle Erbe. Confermati inoltre i mercati in Piazza dei Frutti, dei Signori ed in Prato della Valle. Serrande alzate per il Giotto-Auchan, Ipercity, Le Brentelle, gli Alìper, IperLando, IperCoop, IpeRossetto. Aperti i supermercati Alì (dei quali alcuni solo sino alle 13), Despar, Famila, Coop, A&O, Simply, Lidl, In’s, Prix Quality, Eurospesa, LD.
Aperti anche i negozi del centro (via Roma e via Umberto), ma anche dell’Arcella e della Guizza e i grandi magazzini Rinascente, Oviesse, Coin, Upim, Zara, H&M. «I dipendenti non avranno il tempo neppure di andare al cimitero per deporre un fiore sulla tomba dei familiari defunti», afferma Cecilia dè Pantz, segretaria della Filcams-Cgil, «A livello nazionale, purtroppo, resta ancora in vigore il decreto SalvaItalia. Si stava raggiungendo il traguardo di non aprire per dodici domeniche all’anno, in particolare per tenere chiuso a Pasqua, Primo Maggio, il 15 agosto, Natale e Capodanno, ma, poi, all’improvviso, è arrivato il no categorico della Federdistribuzione.
A questo punto l’Italia resta l’unico Stato in Europa dove si può aprire quando e dove si vuole». Il segretario provinciale della Fisascat-Cisl: «I dati parlano chiaro», spiega Marco Bodon, «Le aperture delle attività commerciali sette giorni su sette non stanno portando entrate in più neanche alla Grande Distribuzione. Sono solo cambiate le abitudini dei consumatori. I padovani non fanno più la spesa alla vigilia del weekend, ma alla domenica. È per questo motivo che, già probabilmente da sabato, torneremo a distribuire volantini davanti ai supermercati ed ai grandi magazzini: lanceremo un nuovo appello ai consumatori a non fare la spesa nei giorni festivi. Questo per far capire ai cittadini che anche le commesse e le cassiere hanno il diritto di riposarsi per dedicare un po’ di tempo ai propri familiari, agli affetti, all’accrescimento culturale, alle liturgie religiose».
Francesco Canella, patròn del Gruppo Alì: «Tenere aperto meno domeniche all’anno a me starebbe benissimo. Apro i miei supermercati solo per rispondere alla concorrenza. Sabato, quasi tutti i miei punti vendita chiuderanno alle 13».
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