Fiamme sfuggite al titolare Danni ingenti alla Furegon
MESTRINO. Ieri è stato il giorno della conta dei danni per la famiglia Furegon di Lissaro, il cui capannone adibito a ricovero attrezzi e granaglie, in via San Giovanni Battista, mercoledì sera è stato distrutto da un violento incendio. Il muro del capannone è rimasto in piedi, il tetto in legno invece non esiste più. Quanto era all’interno e anche nelle immediate vicinanze è stato divorato dalle fiamme.
Dentro quella che la famiglia chiama “casa madre Furegon” erano stati riposti elettrodomestici in uso a ristoranti e alberghi, che una delle ditte di famiglia recupera quando vengono dismessi. In fumo anche le scorte di cereali, compreso il farro integrale “Farregon”, che la famiglia produce nei suoi terreni. «Abbiamo messo in sicurezza gli animali e stiamo tutti bene: l’importante è quello» commenta Massimo Furegon dell’azienda agricola Terra degli asini, sul suo profilo Facebook. La sua attività non à stata intaccata dalle fiamme. «Adesso, dopo lo sconforto iniziale, ci rimbocchiamo le maniche e ripartiamo, più forti e uniti di prima, perché siamo una famiglia e una comunità». L’unico ad essersi leggermente ferito è Michele Furegon, figlio del proprietario della casa, Gianpaolo, e titolare dell’agriturismo La colombara, che nel tentativo di mettere in salvo un trattore è rimasto ustionato nella zona del collo: i medici che lo hanno visitato e medicato lo hanno giudicato guaribile in una decina di giorni. Pare che l’incendio sia divampato da una scintilla partita da un cumulo di sterpaglie alle quali Gianpaolo, 86 anni, aveva appiccato fuoco nel retro del capannone. La fiamma ha raggiunto le balle di fieno e da lì il fuoco si è propagato ai macchinari sotto la tettoia, al tetto in legno del capannone e successivamente a tutto il suo contenuto. Ci sono voluti 23 vigili del fuoco, da Padova, Vicenza, Abano e Cittadella, con sette automezzi antincendio per domare le fiamme: le operazioni si sono concluse intorno alle 3 di notte.
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