Fidanzati di Castelfranco schiantati in auto: lui guidava senza patente, ritirata per hashish

La vittima è Giulia Zandarin. Alberto Antonello qualche ora prima era stato fermato dagli agenti Lo schianto alle 8 di mattina, per l’alta velocità o per un colpo di sonno dopo la notte a Jesolo

CASTELFRANCO. Gli avevano appena ritirato la patente perché trovato con pochi grammi di hashish in tasca. Ma nonostante questo, con gli amici, ha trascorso la notte in discoteca.

E alla fine, mentre stava tornando a casa con la fidanzata, la perdita di controllo dell’auto, una Mercedes Classe A, e lo schianto mortale. Giulia Zandarin, la passeggera di 18 anni, di Castelfranco Veneto, figlia di un noto commercialista, muore sul colpo. Lui, Alberto Antonello, 19 anni, anche lui di Castelfranco viene ricoverato all’ospedale dell’Angelo di Mestre, in gravissime condizioni.

Alberto è il figlio di Franco e fratello di Andrea, diventati famosi dopo il successo del libro “Se ti abbraccio non avere paura” scritto da Fulvio Ervas, che racconta proprio la loro storia, di un padre alle prese con un figlio autistico. La Mercedes Classe A uscita di strada lungo la variante alla statale 14 Triestina a Fossetta di Musile di Piave è stata trovata ieri mattina verso le 8. I due stavano tornando dal lido di Jesolo, dopo una nottata trascorsa in discoteca con gli amici. All’andata nell’auto erano in sei: erano stati fermati dalla polizia perché oltre il numero consentito dalla legge.

L’INCIDENTE

Poco prima della rotatoria, che collega alla Treviso Mare, l’auto è sbandata sulla destra, schiantandosi contro un albero e poi rovesciandosi nel fossato che fiancheggia la carreggiata. Giulia Zandarin è morta sul colpo. Alberto Antonello, intrappolato con la passeggera nell’abitacolo, è stato estratto in gravissime condizioni dai vigili del fuoco di San Donà e trasportato all’ospedale di Mestre, in coma e con prognosi riservata.

I carabinieri che hanno rilevato l’incidente non hanno ancora chiarito con esattezza la dinamica della fuoriuscita, anche se la velocità sembra essere la causa principale. Non viene escluso che una concausa possa essere stato un colpo di sonno. Al momento del ricovero dopo l’incidente è risultato che nel sangue del ragazzo ci fosse dell’alcol. Un’infrazione grave: i neo patentati, infatti, non possono mettersi alla guida se hanno bevuto.

LA NOTTATA

Antonello era alla guida della Mercedes con le insegne della concessionaria Carraro sulla portiera. Lui, la fidanzata e altri amici, erano partiti da Castelfranco in tarda serata, diretti al lido di Jesolo. La loro mèta era la discoteca King’s. Poco lontano dal locale vengono fermati dalle pattuglie della polizia e della Guardia di finanza con i cani antidroga impegnate in un servizio contro le cosiddette stragi del sabato sera. A bordo della Mercedes, fermata intorno all’1 lungo via Adriatico, nei pressi della rotatoria Picchi, a due passi dal King’s, c’erano sei persone. Infrazione costata un verbale di 60 euro. Ma i cani antidroga hanno rinvenuto anche mezzo grammo di hashish nelle tasche del ragazzo.

Questo, in base all’articolo 75 sulla legge che regolamenta il consumo di stupefacenti, gli costa il ritiro immediato della patente. Ad Alberto, che non era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o di alcol, viene consegnato un permesso di guida per rientrare, lungo il percorso più breve, a casa. Il ritiro della patente lo ha convinto a non dormire a Jesolo, come aveva in programma. Alberto e Giulia, assieme agli altri ragazzi, sono andati comunque in discoteca, rimanendoci fino alle prime luci dell’alba.

Avendo un permesso di guida temporaneo, dopo il quale non avrebbe più potuto guidare, Alberto doveva tornare a casa. Nel viaggio di rientro, però, con lui c’era solo Giulia e non più gli amici trovati dalla polizia oltre il numero consentito, qualche ora prima. Questi sono rientrati a casa con altri mezzi: una decisione, conseguenza del controllo subìto, che ha salvato loro la vita.

LA PARTENZA

La Mercedes di Antonello è partita intorno alle 7.30 dal lido. Antonello ha imboccato la via Adriatico in direzione Treviso, poi la bretella da Caposile, variante alla statale 14 che alla Fossetta si collega alla Treviso Mare da Musile. Pochi metri prima della rotatoria, l’auto è sbandata sulla destra, uscendo di strada e schiantandosi contro un albero. La Mercedes si è accartocciata, rovesciandosi nel canale.

I SOCCORSI

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di San Donà che hanno estratto la giovane ormai senza vita e Antonello in gravissime condizioni. I carabinieri di San Donà hanno chiuso la strada lungo entrambe le direzioni per circa tre ore durante i rilievi. Le onoranze funebri De Nobili hanno trasferito la salma alla cella mortuaria del cimitero di Musile, mentre i mezzi della carrozzeria Piave hanno rimosso l’auto distrutta. La strada è stata rimessa in sicurezza per ripristinare il traffico intenso verso il litorale nella giornata di festa e tempo quasi primaverile.

INDAGINI

La Procura, con il sostituto procuratore Fabrizio Celenza, ha disposto il sequestro del veicolo e della salma che resterà a disposizione per una eventuale autopsia se sarà richiesta. Antonello è indagato per omicidio stradale. La presenza di alcol nel suo sangue aggrava la sua posizione. 


 

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