Un partner internazionale anche per la Fiera di Padova: data center al padiglione 6
Assieme a Infocamere e Regione si va verso un partenariato con un privato. Tra gli interessati un grande gruppo australiano e un investitore italo-inglese
Il 2025 sarà un anno cruciale per il futuro della Fiera. Con Padova Hall che concretizzerà le previsioni del piano industriale aprendosi anche a partner internazionali. Esattamente come sta avvenendo per Interporto.
La dote principale (e la più appetibile) che la società guidata da Nicola Rossi può offrire è il futuro data center dedicato ai cloud previsto nel padiglione 6, quello utilizzato per la campagna vaccinale durante il Covid.
Un investimento da 3 milioni di euro che metterà insieme Infocamere (la società per l’innovazione digitale creata dalle Camere di commercio italiane), la Regione e forse anche l’Università. Ma i partner stranieri in lizza sono più di uno: c’è un grande gruppo australiano già pronto a investire su Padova, e negli ultimi giorni si è fatto avanti anche un investitore italo-inglese, convinto dal fatto che il progetto è già in fase avanzata e ha ricevuto il via libera da tutti gli enti coinvolti.
Il data center
Nel padiglione 6 è prevista la costruzione di un data center con la dotazione hardware per immagazzinare una enorme mole di dati.
Dal punto di vista pubblico saranno della partita sia la Fiera che la Regione, che ha interesse ad avere un grosso cloud (spazio virtuale per l’immagazzinamento dei dati, ndr) necessario per gestire anche i dati del futuro nuovo ospedale di Padova Est.
L’idea è nata dal fatto che Padova è la sede di Infocamere, un’azienda leader del settore a livello nazionale, ed è necessario ampliare gli spazi destinati a data center già presenti in zona industriale, che ormai sono saturi.
Padova Hall, inoltre, è già proprietaria del complesso di corso Stati Uniti, che accoglie alcune delle più importanti aziende internazionali che operano nel settore digitale-tecnologico con una presenza quotidiana di circa un migliaio di persone tra dipendenti, fornitori e ospiti.
Il ruolo di Infocamere
Infocamere dunque gioca un ruolo fondamentale in questa partita, anche perché il socio principale di PadovaHall assieme al Comune è proprio la Camera di commercio guidata da Antonio Santocono.
Infocamere – che ha appena compiuto 30 anni, nata nel 1974 dall’intuizione di un genio padovano come Mario Volpato – gestisce in corso Stati Uniti un data center di 1.300 metri quadri con una capienza di 14 mila terabyte di memoria, dotato di tutte le migliori tecnologie sia per la gestione dei dati che per la sicurezza.
Una struttura di questo tipo – anche quella che sorgerà al posto del padiglione 6 – dovrà essere dotata di un presidio fisso 24 ore su 24 con videosorveglianza, accessi sorvegliati da dispositivi biometrici, oltre a migliaia di sensori per il controllo di tutti i possibili parametri fisici: umidità, anti-intrusione, anti-incendio, anti-allagamento, stato di alimentazione e condizionamento.
Il potenziamento di Padova Hall
Nella direzione di uno sviluppo informatico va anche l’espansione di Padova Hall che in questi giorni sta cercando nuove figure professionali da inserire nel suo staff, che al 2024 era di due quadri, 25 impiegati e due operai.
C’è un bando (con scadenza 31 gennaio) per cercare uno Chief information officer, che avrà la responsabilità della gestione, implementazione e supervisione delle attività It della società.
Sarà il braccio destro in questo settore del direttore finanziario Alberto Capuzzo, arrivato in via Tommaseo lo scorso 17 settembre. In più con un secondo bando si cerca anche un addetto alle attività amministrative che si occuperò di procedure d’acquisto secondo il codice degli appalti.
Per Padova Hall, infine, si è chiuso un anno di passaggio, che pare aver avviato un cambio di passo.
La perdita di esercizio dovrebbe attestarsi attorno ai 4 milioni con un fatturato di oltre 10 milioni (nel 2023 era stato di 8,6 milioni con una perdita di 5,2 milioni). Secondo il piano industriale il pareggio di bilancio è atteso nel 2026.
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