Tre amici e un film scaccia Covid: «Un gioco che sbarca al cinema»

Al Porto Astra la proiezione di “In Bianca” di Alvise, Elsa e Stefano realizzato con 1.400 euro: posti già sold out

Solidea Caiaffa
Le riprese del film
Le riprese del film

È partito come un gioco, un passatempo per riempire il vuoto lasciato dalla quarantena. E adesso si è concretizzato, dopo quattro anni e soli 1.400 euro, il grande sogno di tre ragazzi padovani: il loro primo film, “In Bianca”, verrà presentato, a tutte le persone a cui avevano promesso di portarlo a termine, venerdì al cinema Porto Astra alle 20.

Alvise Marin di 21 anni, Elsa Greggio di 23 e Stefano Storace Distilo di 23, hanno preso in mano per la prima volta la penna per scrivere la sceneggiatura nell’estate 2020, appena finita la prima ondata del Covid, quando erano solo dei liceali: «Eravamo affamati di arte e avevamo una grande necessità di far sentire la nostra voce dopo quel brutto periodo chiusi in casa» iniziano a raccontare «è nato tutto per gioco tra amici: appassionati di cinema, abbiamo deciso di buttarci in questa avventura, senza sapere nulla di questo mondo. Poi la storia è uscita in modo naturale, siamo stati travolti dai nostri stessi pensieri senza rendercene conto. Lo abbiamo raccontato alle persone che ci stavano più vicine e ci siamo convinti che era una sfida che volevamo affrontare».

Tutti e tre vicini di casa, tra via Palestro e Chiesanuova, quattro volte alla settimana si trovavano, fantasticavano e scrivevano senza sosta. «I nostri genitori erano curiosi ma anche perplessi: ci vedevano concentrati, ma quanto tempo ci avrebbe occupato questo progetto? Avevamo verifiche ed esami, ma non potevamo permetterci di mollare. Ci siamo detti che se avevamo iniziato sarebbe stato un fallimento personale non terminarlo» confessa Alvise.

Le riprese durano un mese, nell’estate 2022 tra maturità e sessione universitaria, per i venticinque membri della crew, tutti studenti padovani tra i 16 e 23 anni appassionati di cinema, recitazione e fotografia.

«Abbiamo capito che c’era da fare sul serio quando ci siamo ritrovati a cercare gli attori, a sceneggiatura ultimata. Ci siamo subito affacciati sul panorama teatrale di Padova, come al Teatro de Linutile, e rivolti a conoscenti aspiranti attori» dice Stefano.

Il film è quindi stato girato con poco più di mille euro, tra Padova e Venezia, grazie ai risparmi dei ragazzi e a qualche donazione di amici e parenti: «Sapevamo di non poter spendere tanto ma questo, riflettendoci, ci ha permesso di inventare soluzioni creative e divertenti. Non abbiamo mai pensato di guadagnare nulla e, anzi, forse è proprio la dimostrazione che questa è stata la nostra avventura, a 360 gradi. Vogliamo ribadire quanto la nostra autoproduzione sia un gesto politico» dicono «quello che vogliamo raccontare è la ricerca spasmodica di equilibrio e stabilità di ragazzi della nostra età, senza confini spaziali o temporali. Il protagonista, Riff, vive la vita di un adolescente ordinario e assieme alla sua combriccola di amici, la Clac, passa il suo tempo a fantasticare, il tutto condito da una buona dose di marijuana. Egli è il custode del sacro accendino del gruppo che, sin dai primi minuti del film, si scopre essere stato smarrito. Inizia quindi una lunga ricerca, trascurando i rapporti che ha con gli amici e la sua ragazza, che poi si scopre essere la sua bicicletta».

«Non è un film autobiografico» sottolinea Elsa «ma di certo raccontiamo ciò che conosciamo e che viviamo ogni giorno. Vogliamo raccontare la fuga, spesso involontaria, dalla quotidianità e dagli impegni, e del luogo sicuro che le distrazioni ci possono concedere».

“In Bianca” sarà proiettato venerdì sera, grazie all’associazione “Fronte del Porto”, con un completo sold out dopo le prime cinque ore dall’apertura delle iscrizioni. «Siamo emozionati, non stiamo più nella pelle: in questi anni siamo cresciuti e questo film è il segno del nostro passaggio nel mondo. Dal primo all’ultimo secondo trascorso tutti assieme è stato un regalo. Speriamo sia un primo passo verso qualcosa di grande ma, anche se non dovesse essere così, sappiamo che la nostra più grande forza è quella di essere riusciti tutti assieme a creare arte» concludono i tre amici.

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