Finanza e potere, ecco il sistema padovano dietro il Mose

Fatturazioni false, finte società all'estero, quote fiduciarie intestate: sono le contestazioni ai tre professionisti padovani arrestati. Si tratta dei commercialisti Francesco Giordano e Paolo Venuti, e dell'architetto Danilo Turato

PADOVA. Professionisti qualificati e maghi della finanza, abilissimi a tessere rapporti con il potere. La marea dell’inchiesta veneziana investe anche Padova. Dopo anni sotto traccia, escono allo scoperto commercialisti e architetti, ricchi con ville da sogno e qualche scheletro nell’armadio. In manette sono finiti l’architetto Danilo Turato, 58 anni, residente a Mestrino in via Gorizia 18 (è agli arresti domiciliari); il commercialista Francesco Giordano, 69 anni, veneziano d’origine, titolare di uno studio in via Trieste a Padova; il commercialista Paolo Venuti, 57 anni, residente in via Chieti 9 e titolare di uno studio a Padova in galleria corner Piscopia. Grazie alle loro professionalità erano divenuti funzionali al “sistema”.

Francesco Giordano

Era il commercialista di fiducia di Mazzacurati, colui che preparava le fatture false per il Consorzio Venezia Nuova. Negli ultimi anni ha avuto una verifica fiscale e una ispezione anti riciclaggio. Francesco Giordano e il socio Carlo Saccaro, lo scorso anno, sono stati denunciati dalla Guardia di finanza di Padova per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi e per una presunta estero-vestizione di una società. La Fingen S.A., con sede a Lugano in Svizzera, figura tra le società collegate al loro studio. I finanzieri, però, hanno contestato il fatto che la sede svizzera fosse solo una formalità visto che la società veniva interamente gestita da Padova. Giordano ha eseguito anche alcune perizie sulla fusione Aps-BusItalia.

Danilo Turato

Architetto di Mestrino conosciuto e stimato, titolare dell’impresa Tecnostudio Srl, avrebbe ristrutturato il corpo centrale della villa sui colli di Giancarlo Galan prima, la barchessa poi. I militari della Fiamme gialle hanno dimostrato come i pagamenti all’impresa di Danilo Turato siano stati fatti dalla Mantovani Spa, su indicazione di Paolo Venuti, sovrafatturando le prestazioni relative a quattro o cinque incarichi diversi tra cui la ristrutturazione della sede della Mantovani e la sistemazione urbanistica del mercato ortofrutticolo di Mestre. Secondo la Guardia di finanza Turato avrebbe intascato per questa operazione più di un milione di euro. La sua azienda era già stata oggetto di un controllo incrociato da parte dei finanzieri nell’ambito dell’inchiesta Mantovani.

Paolo Venuti

Volendo fare l’estrema sintesi, si può dire che è il commercialista di Sandra Persegato, la moglie di Galan. La società Margherita Srl, in cui la Persegato figurava fino a dicembre 2013, aveva il domicilio fiscale nello studio Penso-Venuti di galleria corner Piscopia. La Guardia di finanza contesta a Paolo Venuti il reato di concorso continuato in corruzione, per una serie di quote fiduciarie che si era fatto intestare da Galan.

Soldi per il premio Galileo

Ancora Padova, ancora denaro, stavolta non direttamente a privati. Nelle carte dell'inchiesta della magistratura veneziana compare infatti la riproduzione di un appunto cartaceo scritto a mano, sequestrato nel luglio 2013 ad una dipendente del Coveco (cooperativa che opera nell’ambito del Consorzio Venezia Nuova), con le erogazioni effettuate dalla coop fino all'11 ottobre 2011. In esso si leggono i nomi della Fondazione Marcianum (100 mila euro), il polo pedagogico-accademico fondato a Venezia dall’allora patriarca Angelo Scola, il Pd provinciale di Venezia (33 mila) e il Premio Galileo di Padova con15mila euro.

@enricoferro1

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