Fip incassa 14 milioni di euro dall’asta dei suoi crediti

Fip fa cassa, l’asta pubblica che si è svolta ieri è stata aggiudicata a circa 14 milioni di euro a un fondo d’investimento. Quindi c’è stata “battaglia” considerato che si partiva da 11 milioni di euro con rialzi da 100 mila euro. A dire il vero sono ancora possibili dei rilanci fuori asta, ma comunque in tal caso, che appare remoto, l’incasso per Fip non potrebbe che aumentare.
appalti da definire
All’asta c’erano 127,3 milioni di euro di crediti che Fip Industriale vanta, riconducibili a riserve, richieste aggiuntive di pagamenti su appalti pubblici. Parecchi con l’Anas. Per la precisione si tratta di cause civili conseguenti a un mancato accordo di pagamento. Evidentemente, dei crediti molto ambiti dai quali si riuscirà a far cassa ad una cifra ben superiore a quella pagata anche se, in alcuni di casi serviranno delle vere e proprie battaglie giudiziarie.
Serve il tesoretto
La procedura era in blocco e pro soluto, ossia il cedente non risponde dell’adempimento del credito ma solo dell’esistenza del credito stesso, il nomen verum. Fip ha deciso autonomamente di mettere all’asta questi suoi crediti anche se, essendo in concordato di continuità, ha dovuto avere il via libera all’operazione dal tribunale. L’azienda ha la necessità di monetizzare e così i soldi entreranno nelle sue casse in tempi relativamente brevi. L’azienda del gruppo Mantovani, diventata famosa anche per aver realizzato le cerniere del Mose a Venezia aveva l’incombente necessità di monetizzare, di far cassa per pagare i debiti e provare a ripartire: meglio 14 milioni subito oggi (tra qualche mese) che 127 (forse tutti) chissà quando. Fip Industriale Spa, con sede in via Scapacchiò 41 a Selvazzano è stata ammessa dal tribunale al concordato con riserva il 6 settembre 2018. L’udienza ieri si è svolta davanti al giudice Maria Antonia Maiolino. Fip è controllata da Serenissima Holding (cassaforte della famiglia Chiarotto) e conta due rami d’azienda: il primo opera in campo edilizio; il secondo è attivo invece nell’ambito delle attività meccanica ed è in affitto d’azienda dal primo giugno 2018 alla società Fip Mec Srl, integralmente controllata dalla Fip. Il 13 febbraio scorso è arrivato nel frattempo il fallimento della Coge Mantovani, un tempo della famiglia Chiarotto ma ceduta a terzi qualche anno fa. È fallita con circa un milione di euro da pagare ai dipendenti. Ora il curatore fallimentare potrebbe decidere di proseguire il lavoro societario (gli appalti non mancano) o di sciogliere il contratto d’affitto e restituire l’azienda alla capofila la “Ing. E. Mantovani”. —
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