Fip Industriale, asta deserta si prospetta lo “spezzatino”

selvazzano. Nessuna offerta per la Fip Industriale di Selvazzano, la società del gruppo Chiarotto che ha portato i propri libri contabili in Tribunale all’inizio di settembre 2018. Una sorpresa per gli stessi protagonisti del bando concordatario che durante i mesi scorsi avevano ricevuto una decina di richieste di approfondimento da parte di altrettante società potenzialmente interessate all’acquisto. In attesa che la proprietà comunichi le proprie intenzioni (relative ad una modifica eventuale del piano concordatario), si prospetta una strategia che porterebbe Fip ad una “cessione spezzatino”.
contratti specifici
Già da tempo infatti l’alternativa alla vendita in blocco dell’intero ramo d’azienda, già suddiviso fra ramo edile di Fip e Fip Mec (società che detiene i brevetti e le tecnologie di Fip), c’è un piano per la cessione di alcuni contratti specifici con Anas e segnatamente relativi alla manutenzione straordinaria di opere come il viadotto di Cannatello sull’A19 Catania-Palermo, oltre 4 chilometri ad oggi in stato avanzato di degrado. «Non si può nascondere una certa delusione rispetto ad una gara che aveva visto l’interesse di un numero notevole di soggetti giuridici esterni», ha detto il commissario concorsuale Michele Pivotti, dello studio commercialisti Callegarin di a Padova. «Ora siamo in attesa delle determinazioni della proprietà».
Nel frattempo i sindacati presenti in azienda assistono con preoccupazione ad un processo di cessione che rischia di smantellare una realtà tecnologica storica per il territorio, mettendo un’ulteriore ipoteca sul lavoro degli oltre 100 dipendenti rimasti dopo lo scorporo di Fip Mec, società rimasta in capo alla famiglia Chiarotto e non soggetta a procedimenti concordatari.
sindacati delusi
«Non possiamo che esprimere delusione di fronte alla notizia che l’asta per la cessione del ramo d’azienda edile della Fip industriale sia andata deserta», hanno detto Dario Verdicchio, segretario Fillea Cgil di Padova, Giorgio Roman della Filca Cisl di Padova e Rovigo e Vasile Baciu della Feneal Uil area vasta Veneto. «Quanto sta avvenendo mette in discussione le ragioni di fondo che regolano i concordati, che dovrebbero perseguire il fine di garantire continuità all’azienda e ai lavoratori. In questo caso nessuno dei due obiettivi sembra a portata di mano».
proprietà criticata
E se i sindacati sottolineano la preoccupazione per il destino non solo della Fip Industriale ma dell’intero settore protagonista di una profonda riorganizzazione che vede molte realtà uscire dal mercato, la vicenda non è scevra da polemiche legate alla gestione stessa della crisi da parte della proprietà. «In bilico più che mai sono i lavoratori e le loro famiglie», continuano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, «che stanno vivendo mesi di difficoltà per la mancanza di prospettive e per i ritardi con cui è stata avanzata da parte dell’azienda la domanda di cassa integrazione straordinaria per cessata attività. Ritardo che sta ricadendo sui dipendenti, molti dei quali non percepiscono nulla dallo scorso ottobre. Altro problema è il mancato rispetto dei criteri di rotazione dei lavoratori, che avrebbe dovuto distribuire equamente su tutti il peso della cassa integrazione. A questo punto, rimane solo da sperare che abbia un esito diverso la prossima asta che metterà in vendita cantiere per cantiere». —
Riccardo Sandre
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