“Fisco, roba da matti” Manovra da 21 milioni schiaccia gli artigiani

La delegazione dell’Upa consegna un dossier al prefetto «Non ci fidiamo più, meno tasse e più semplificazione» 
PADOVA. Upa Confartigianato dal prefetto per consegnare un dossier con le richieste di emendamento alla Legge di Bilancio 2018. Ieri mattina una delegazione dell’associazione degli artigiani capitanata dal presidente Roberto Boschetto ha varcato la soglia degli uffici di Piazza Antenore per chiedere una serie di modifiche che alleggeriscano il carico fiscale e gli adempimenti a cui devono sottostare i tanti piccoli imprenditori del territorio. «Le imprese non possono continuare a pagare imposte in modo sempre più complicato e costoso e sempre più anticipatamente quando poi i propri crediti non sono riconosciuti tali o veritieri» ha detto Boschetto. «Per questo abbiamo avviato un’azione di protesta consegnando al prefetto Renato Franceschelli le nostre richieste al Governo. Attraverso il “sistema associativo” di Confartigianato Imprese Veneto che ricordo essere la seconda rete veneta del terziario privato, dopo quella bancaria, sosterremo che i crediti verso lo Stato non sono più così certi e quindi di fare attenzione a dare soldi che restano indebitamente in cassa. Lo faremo con iniziative che diano un messaggio chiaro: non ci fidiamo più». Secondo i calcoli di Confartigianato regionale la manovra peserà sui conti degli artigiani padovani per 21 milioni di euro a cui si aggiungono una spesa media di 2.800 euro di Imu, 6.720 euro per le fatture elettroniche per ogni impresa e oltre 2,5 milioni di euro di ritenute sui bonifici per ristrutturazione e crediti Iva per gli artigiani locali. «L’azione di lobby di Confartigianato», conclude Boschetto, «sarà pressante, a partire da questi giorni. Proseguiremo con le pressioni e le iniziative anche durante la discussione del decreto fiscale in Assemblea che inizierà domani. Il fisco non può ridursi a esborsi non sostenibili e adempimenti impossibili che rischiano di generare ingiustizie e intasamento burocratico a dispetto dei proclami di semplificazione. Una cosa inaccettabile che porta a dire: fisco? Burocrazia? Roba da matti! E sta facendo crescere la voglia di scendere in Piazza».


Riccardo Sandre


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