Fondazione Breda, via un altro pezzo: a Padova chiude anche la casa di riposo

Entro fine mese verranno spostati tutti gli anziani ospiti. Configliachi si ritira dalla gestione, la struttura resta vuota

Felice Paduano
Entro fine mese la residenza Breda resterà vuota
Entro fine mese la residenza Breda resterà vuota

Si svuota la casa di riposo Breda a Ponte di Brenta, dono del senatore mecenate Vincenzo Stefano Breda.

Il patrimonio lasciato ai padovani perde così un altro pezzo: tra fine mese e gli inizi di febbraio dovranno andarsene gli ultimi 55 anziani ospiti (prima erano 64).

È stato già concordato, con l’assenso delle famiglie, che 40 di loro saranno trasferiti nella sede centrale del Configliachi, mentre gli altri 15 saranno sistemati in altre case di riposo della provincia, tra cui in quella vicina di Noventa Padovana.

L’edificio resterà così vuoto, inutilizzato; il rischio di un altro buco nero.

Spiega Fabio Amato, presidente dell’Ipab Configliachi: «Noi stiamo gestendo dal 2010 le tre strutture di Ponte di Brenta, diventate case di riposo.

Con il passare degli anni i tre edifici, che ospitano la casa di riposo Breda, si sono deteriorati e, in alcune parti, specialmente per quanto riguarda i bagni e le condotte interne, sono diventati fatiscenti, non idonei a ospitare né gli anziani e né gli operatori socio-sanitari.

Per andare avanti con la nostra gestione c’era bisogno di riparare e ristrutturare le parti degli immobili andati in degrado.

Per poter continuare ad ospitare i cento anziani servivano un po’ meno di 3 milioni che non erano né nelle nostre disponibilità economiche e né in quella della Fondazione Breda (commissario straordinario Mario Della Putta, ndr)».

La situazione è precipitata quando i tecnici dell’Usl 6 Euganea hanno controllato la struttura e accertato che la residenza di Ponte di Brenta non presentava tutti i necessari requisiti.

Prosegue Amato: «Di conseguenza non ci è rimasto altro da fare che disdire, in termini consensuali, con la Fondazione Breda in liquidazione–Regione Veneto, la convenzione che durava da 25 anni e provvedere al trasferimento degli anziani in altra sede».

Amato ricorda anche che, a questo punto, il futuro della Casa di Riposo è nelle mani della Fondazione Breda visto che, dal prossimo mese, non avrà più in gestione la struttura di Ponte di Brenta.

«Dopo tanti mesi di mobilitazione, gli anziani si sono messi l’animo in pace», afferma Salim El Maoued, il medico di base che li cura da anni, «Anche grazie alla protesta dei sindacati confederali il trasferimento in via Sette Martiri e in altre case di riposo è, finalmente, garantito».

E se per ospiti e operatori è stata trovata una soluzione alternativa, resta da capire cosa succederà ora alla residenza. Sono molti i beni finiti nel fallimento della Fondazione. Tra i più noti vanno citati l’ippodromo e il ristorante e hotel Padovanelle.

La residenza a rischio vendita

L’ultima asta in ordine di tempo ha riguardato la struttura per disabili affetti da Sla di Brusegana. Messa in vendita anche la scuola per l’infanzia; la data fissata per l’asta è il 14 febbraio prossimo, il prezzo minimo 136 mila euro . 

Dopo l’ippodromo, l’ex hotel ristorante Le Padovanelle e Casa Breda, in via Eulero a Brusegana, la Fondazione Breda-Regione Veneto, potrebbe vendere anche la casa di riposo Breda con la finalità, naturalmente, di pagare una parte dei creditori del crac. L’ipotesi di vendita, negli ultimi tempi, è diventata ancora più probabile. La residenza, situata tra le vie Ippodromo e Chilesotti, si trova a poche centinaia di metri di distanza dal futuro ospedale regionale che sarà costruito nella vicinissima San Lazzaro.

E molti privati avrebbero già dimostrato interesse. Molto dipenderà anche dalle decisioni delle istituzioni per cercare di non far finire nelle mani dei privati questa parte cospicua del vasto patrimonio immobiliare che, alla sua morte, il senatore Breda lasciò alla collettività padovana. Sulla vicenda ci sarebbe già stato l’intervento del sindaco Sergio Giordani che avrebbe già effettuato le prime mosse.

Il ricollocamento dei lavoratori

Nessuna perdita di occupazione per i 100 dipendenti della residenza Breda. «Credo che come Cgil, Cisl ed Uil abbiamo fatto fino ad oggi un buon lavoro per garantire la continuità occupazionale dei lavoratori ».

Spiega il nuovo segretario provinciale della Uil-Pubblico Impiego Francesco Scarpelli, «Una parte andrà a lavorare nella sede centrale del Configliachi, in via Sette Martiri a Chiesanuova, mentre i restanti andranno a lavorare in Azienda Ospedaliera (c’è chi ha vinto i concorsi interni che sono stati indetti negli ultimi tempi). Non ci dovrebbero essere ulteriori problemi.

Non a caso, per venire incontro alle loro esigenze, i responsabili di settore di Cgil, Cisl ed Uil hanno incontrato, nelle settimane passate, sia i dirigenti di comparto dell’istituto Configliachi e sia quelli dell’Azienda Ospedaliera. Alcuni dipendenti miglioreranno la loro posizione perché saranno inseriti in profili professionali che permetteranno compensi superiori»

 

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