Forno crematorio, affare per il Comune

BOVOLENTA. Mentre nella vicina Polverara si litiga e ci si mobilita contro l’ipotesi di un forno crematorio accanto al cimitero di Isola dell’Abbà, a Bovolenta un progetto analogo ha già fatto significativi passi avanti, al punto che nei giorni scorsi il Comune ha pubblicato l’avviso per la ricerca dei privati interessati a realizzare l’opera. Il forno crematorio verrà costruito sul terreno di proprietà comunale di 3.900 metri quadrati a fianco del cimitero di Brusadure, due chilometri in linea d’aria da Polverara, tre dalla frazione di Isola dell’Abbà, e costerà 3,3 milioni di euro. Tutti a carico del privato con il sistema del project - financing. Sarà dotato di due forni e potenzialmente copre un vasto bacino d’utenza che abbraccia tutta la Bassa Padovana e parte delle province di Venezia e Rovigo. Del resto gli impianti simili più vicini si trovano a Padova e Spinea. Per il sindaco Vittorio Meneghello si tratta di un buon investimento: «Mettiamo a disposizione il terreno e in cambio di una concessione trentennale incassiamo 30 mila euro l’anno, con una progressiva rivalutazione che farà salire il canone e gli introiti. L’area è in aperta campagna e l’impianto è sicuro e rispettoso dell’ambiente. Costa parecchio perché le emissioni in atmosfera sono ridotte a zero. Ovviamente staremo bene attenti a chi si candiderà perché non vogliamo che qualcuno possa speculare su questo servizio». Intanto però si affacciano i primi dubbi. Simone Del Pizzol, consigliere di opposizione di Bovolenta Democratica, vuole vederci chiaro: «Perché non si è cercato un accordo con Polverara? Vogliamo aver chiaro il progetto e l’introito per il Comune. Non vorremmo che questo iniziale vantaggio economico comporti poi un esborso esagerato per i nostri concittadini. Auspichiamo delle agevolazioni per chi ospita la struttura».
Nicola Stievano
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