Forno crematorio: cittadini e sindaco un dialogo fra sordi
BOVOLENTA. Dopo tre ore e mezza di duro botta e risposta, scambi di accuse e battibecchi sul forno crematorio a Brusadure ciascuno resta della propria idea. Anzi, il confronto in palestra di lunedì sera (nella foto), che nelle intenzioni doveva essere l’occasione per ascoltare i tecnici, non ha fatto che allargare il divario tra i due fronti. Residenti e comitati, presenti in massa anche da fuori Bovolenta, almeno trecento persone, non vogliono nemmeno sentir parlare del progetto e invocano a più riprese un referendum, protestando più volte per le affermazioni dei relatori. Il sindaco Vittorio Meneghello a fine serata si dice convinto più che mai a continuare per la sua strada perché Bovolenta avrà solo da guadagnarci. «Farvi cambiare idea non era certo mia intenzione»: con queste parole il sindaco ha chiuso l’assemblea dopo mezzanotte e mezza, lasciando intendere che il confronto finisce qui. Non finisce qui invece per chi il forno crematorio proprio non lo vuole e non crede alle rassicurazioni del numero uno della Elios, la società che a Spinea gestisce il forno crematorio e che ha proposto l’iniziativa a Bovolenta. «Venite a Spinea quando volete», afferma il presidente Felice Scoccimarro, «portate i tecnici di vostra fiducia e fate tutte le analisi che ritenete opportune, se trovate valori fuori dalla norma vi pago io le spese cinque volte tanto. Il monitoraggio è continuo, con 30 parametri diversi, e non abbiamo mai sforato i limiti. Se poi a Brusadure invece del forno volete costruire un parcheggio o qualsiasi altra cosa la decisione spetta solo a voi». Dalla platea arrivano domande a raffica, che chiamano spesso in causa il sindaco, e commenti poco lusinghieri anche nei confronti di chi dovrebbe controllare l’impianto. Ivano Pigato dell’Arpav e Antonio Ferro del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 17 riescono a fatica dire che, nel momento in cui ci sarà un progetto, garantiranno il rispetto di tutti i parametri più restrittivi. «La fascia di rispetto sarà di 500 metri, controlleremo le emissioni di diossina e mercurio applicando i limiti più severi», afferma Ferro, ma il pubblico non è d’accordo. «Vogliamo vedere le mamme uscire con il passeggino, non la processione dei carri funebri», ribattono dalla platea, «in una zona dove c’è una concentrazione di impianti di biogas. Dei soldi non ci interessa». Ma Meneghello tira dritto: «Niente referendum, decide l’amministrazione». E per domenica il comitato “Bovolenta aria pulita” organizza una biciclettata tra Brusadure e Polverara. (n.s.)
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