Frattura nella Lega Chiesta l’espulsione di Littamè e Venuleo

La frattura sembrava essersi sanata con la nomina ad assessore di Luca Littamè, vicino a Maroni e Tosi, da affiancare al “bossiano” Roberto Marcato. E invece è più profonda che mai. Questa volta però la battaglia interna alla Lega non si combatte a suon di voti in Consiglio provinciale ma di richieste di espulsione.
I leghisti padovani vogliono proprio la testa di Luca Littamè, accanto a quella di Mario Venuleo. entrambi accusati di non aver versato l’obolo al partito e di non partecipare alla vita di sezione in città. Una critica pesante per due consiglieri comunali. La richiesta è partita proprio dal direttivo cittadino che fa capo a Massimo Bitonci che si è riunito lo scorso 4 luglio. La storia è stata tenuta sottotraccia cercando di non attirare l’attenzione sui nuovi veleni interni alla Lega ma le voci ormai si stanno propagando a macchia d’olio. La decisione è stata presa quasi all’unanimità e ora verrà vagliata dal direttivo provinciale guidato da Roberto Marcato. Lo stesso che lo scorso marzo aveva approvato la sospensione di dieci mesi inflitta agli stessi Littamè e Venuleo. Le motivazioni erano le stesse e il provvedimento, formalmente, non è mai stato revocato. Littamè e Venuleo risultano quindi ancora sospesi dal loro partito ma la vicenda è tutt’altro che chiusa. Da parte loro i due consiglieri comunali avevano rigettato le accuse presentando un ricorso, ancora pendente, alla segreteria nazionale (che nell’organigramma della Lega corrisponde al livello regionale, cioè al Veneto). Una poltrona occupata da Flavio Tosi, molto vicino ai due consiglieri comunali. Al punto che c’è chi pensa che la scelta di Littamè per la carica di assessore in Provincia vada vista con le lenti delle elezioni amministrative. Cioè che non sia stata fatta solo per sanare le divergenze emerse in Consiglio provinciale ma per iniziare, anche a Padova, le manovre di avvicinamento a Barbara Degani in vista delle amministrative 2014. Una ricetta, quella di Tosi, che si basa sulle liste civiche e che lo ha portato alla vittoria a Verona. Che le voglia esportare anche a Padova? Quel che è certo è che all’interno della Lega la frattura tra “bossiani” e “maroniani” (o, per il Veneto, “tosiani”) continua a propagarsi. La richiesta di espulsione approvata agli inizi di luglio potrebbe far saltare il puzzle faticosamente messo a punto per sanare i dissapori emersi durante il Consiglio provinciale. Se a questo si aggiunge che a metà maggio i due consiglieri comunali hanno rinunciato formalmente al loro gettone di presenza a palazzo Moroni, si fa particolarmente complessa la valutazione della richiesta di espulsione che ora Marcato dovrà soppesare. Littamè, raggiunto telefonicamente ieri pomeriggio prima di affrontare i suoi primi impegni in qualità di assessore provinciale, si limita al “no comment” e attende, insieme a Mario Venuleo, che la segreteria nazionale si esprima sul loro ricorso.
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