«Frecciabianca soppressa» Trenitalia fredda i sindaci

CITTADELLA. Business is business, per la legge del mercato il Frecciabianca da Cittadella e Castelfranco diretto a Milano non conviene a Trenitalia e quindi si taglia. Ma i sindaci delle due città murate, Luca Pierobon e Stefano Marcon, non ci stanno e vanno all'attacco dello Stato che penalizza proprio una regione virtuosa come il Veneto. A innescare la protesta è stato il responsabile relazioni istituzionali delle Ferrovie dello Stato, Alberto Scattone, che è stato fin troppo chiaro rispondendo a una missiva inviata a Trenitalia dai sindaci di Cittadella, Castelfranco e Conegliano (Tv) per chiedere il ripristino delle fermate nelle rispettive stazioni: «I treni del segmento Frecce sono servizi a mercato - effettuati da Trenitalia a proprio rischio e non usufruendo di alcun corrispettivo pubblico - si sostengono solo attraverso i ricavi da traffico, pertanto la relativa programmazione si fonda su valutazioni di carattere commerciale», le affermazioni di Scattone.
Di fatto, dal 2 ottobre, la Frecciabianca per Milano ha cambiato colore diventando rossa: «Il treno passa, ai medesimi orari, ma non si ferma, obbligando una cinquantina di pendolari dell'Alta Padovana a raggiungere la stazione di Padova», commenta Pierobon. Va ancora peggio ai trevigiani: «A Castelfranco prendono il treno passeggeri che arrivano dalla Pedemontana e Feltre, che ora devono sorbirsi il viaggio in auto fino a Padova con tutti i disagi che ne conseguono», affonda Marcon. «Una cosa ci appare lampante», attaccano Pierobon e Marcon, «ancora una volta ci troviamo alla mercè di uno Stato centrale che, grande burattinaio, tesse a suo piacimento le fila di un intero Paese. Ancora una volta Regioni virtuose come la nostra, anziché essere incentivate e premiate, vengono istituzionalmente sempre più isolate e depauperate di importanti servizi senza essere minimamente consultate». Contro la dittatura del mercato e contro il Governo: «Valutazioni di carattere commerciale hanno la meglio sui singoli cittadini e i loro bisogni. E pensare che a maggio il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, venuto a presentare il candidato Zambon del Pd, aveva elargito garanzie e tutele per il nostro territorio, vista la posizione e il bacino di utenza. Ennesime parole al vento». I due sindaci, però, sembrano non volersi limitare all'invettiva: «Andremo a fondo della questione chiedendo un ulteriore incontro chiarificatore».
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