Freddy e Manuela l’intera notte insieme

PADOVA. È stata la notte degli imbrogli e di un feroce assassinio, quella tra il 15 e il 16 gennaio scorso. Ma anche la notte delle infinite bugie.
L’amica-amante Manuela. Manuela Cacco, quella notte maledetta, l’aveva trascorsa a casa di Freddy, il camionista-ballerino-sciupafemmine che, prima, aveva consumato un rapporto sessuale con la sfortunata Isabella candidata all’omicidio, poi aveva trascorso le ore successive con la complice, compagna di ballo e saltuaria amica di letto. «Sono rimasta tutta la notte a casa di Freddy in via dei Sabbioni...» si legge nel verbale dell’interrogatorio di Manuela Cacco in questura del 16 febbraio, riportato nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Cristina Cavaggion che, smentendo la difesa del terzetto killer, ha confermato il carcere per tutti gli indagati sospettati di aver ucciso Isabella Noventa: la fidanzata «iena» secondo Freddy Sorgato (sarebbe stato lui stesso a definirla così), la sfruttatrice-succhiasoldi secondo la sorella Debora Sorgato, la rivale di cuore (e letto) secondo la tabaccaia di Camponogara Manuela Cacco. Tre indagati, conclude il giudice «dall’elevata pericolosità».
Eppure per un mese Manuela aveva taciuto quel “particolare”: «Non lo avevo detto? Siccome è capitato più volte, non lo ricordavo... Sono ripartita alle 8.20 (la mattina del 16 gennaio) a bordo della mia auto e sono tornata a casa a Camponogara dove ho incontrato Debora Sorgato che, intanto, insieme a sua mamma era giunta al bar da me». Quelle ammissioni, con la confessione della messinscena del giubbino di Isabella indossato per le vie del centro storico di Padova, confermano la pianificazione dell’omicidio della sfortunata impiegata di Albignasego osserva il giudice Cavaggion, che ha accolto in pieno la richiesta del pm Giorgio Falcone. Un pm convinto da settimane della responsabilità penale del diabolico terzetto. Di più. Secondo il giudice, svelano un’altra valanga di menzogne raccontate dai tre indiziati di quell’omicidio «del tutto spregiudicati... che hanno mentito per oltre un mese. E che, sebbene incensurati, hanno palesato una personalità talmente negativa da far ritenere che, concretamente, possano reiterare gravi delitti con uso di mezzi di violenza personale». Non è vero che Manuela Cacco arriva a casa di Freddy dopo la mezzanotte e un quarto, non avendo notato la sua Audi nel parcheggio del Relax dov’erano d’accordo di trovarsi. Non è vero che, insieme, giungono nel locale da ballo di Padova in via Ponticello verso l’una, per restarci fino alla chiusura intorno alle 2.30 forse 3 (l’arrivo è posticipato). Non è vero che lei lo aveva riaccompagnato a casa, per rientrare nella sua abitazione di Camponogara. «La Cacco era venuta da me... Avevo già accompagnato in centro Isabella... Eravamo usciti di casa dopo la mezzanotte. Fanno fede gli orari del gps della mia Audi che è attivato per questioni assicurative» aveva spiegato Freddy.
Traffico telefonico e gps. È l’incrocio di questi dati a tradire i tre indagati. Le celle agganciate dai cellulari di Debora e Manuela confermano che, entrambe, si trovano a Noventa Padovana (nella casa di Freddy) il 16 gennaio alle 00.43.38: Isabella è stata da poco uccisa. E il gps dell’Audi dell’uomo rivela che la macchina è in sosta a casa sua tra le ore 23.12.28 del 15 gennaio e le 00.56.52 del 16 gennaio, prima di ripartire (alle ore 00.56.52 l’accesione dell’Audi) per la sfilata di Manuela, travestita da Isabella, lungo le vie del centro storico di Padova. Manuela in centro: arriva con Freddy e torna nella villa di quest’ultimo a bordo della Polo di Debora Sorgato.
La sorella Debora. «Quando Sorgato Debora ha portato a termine il suo compito, riportando la Cacco da Freddy che l’attendeva, è andata a casa mentre gli altri due hanno proseguito la serata al “Relax” per continuare nella loro ricerca di testimoni oculari che potessero dar credito al loro diabolico piano posto in essere». È uno dei passaggi chiave dell’ordinanza. Manuela fa “coppia” con Freddy, solo un omuncolo piegato al carattere forte della vittima e alla personalità da dura della sorella. Ma «la coppia non è arrivata al Relax verso l’una (del 16 gennaio) bensì un’ora dopo, come dichiarato anche da Luca C., presidente del circolo Relax Club.
E Debora sarà pure dura, ma è tutt’altro che tranquilla. «Sorgato Debora, preoccupata di quello che era successo, la mattina del 16 gennaio è andata a casa della Cacco come è stato possibile verificare sia dalle telecamere di Noventa che dal traffico telefonico. Alle ore 8.01.13 la Golf di Debora è fotografata sopra il ponte del Piovego con direzione Noventa. L’auto è fotografata nuovamente alle 8.20.19 in uscita al varco “Marziano” con direzione Stra. Appare verosimile che Debora sia andata dalla Cacco al bar-tabacchi di Camponogara in via Arzerini ma, non trovandola, ha provato a chiamarla ancora al 344.13194.. (il cellulare intestato all’anziano e malato padre di Manuela);la prima ha attivato la cella di Camponogara in via Arzerini, indirizzo di residenza della Cacco; quest’ultima, che ha trascorso la notte da Sorgato Freddy, ha impegnato una cella di Saonara in via Novembre» si legge nell’ordinanza. Alle 8.34.40 le due donne riescono a parlarsi al telefono: la conversazione dura appena 20 secondi. Alle 8.47.53 la Polo di Manuela Cacco è fotografata a Noventa: sta rientrando in tabaccheria.
Le menzogne. Tante. Troppe le bugie. E da parte di tutti. Versioni discordanti fra loro, quelle rese dai tre indagati. Versioni smentite dagli accertamenti tecnici (tabulati telefonici e riprese di varchi e telecamere). La notte dell’omicidio? Debora insiste: ha lavorato nei garage in via Turazza a Padova (è addetta alle pulizie) dalle 22.30 all’1.30. E le immagini che riprendono la sua auto dietro l’Audi del fratello con Manuela/Isabella accanto per la messinscena? «Impossibile» la risposta. Manuela non sa spiegare come, in piazza Insurrezione, spunti l’auto della Sorgato per riportarla a Noventa. E nemmeno il motivo per cui Freddy le chiede di interpretare la parte di Isabella: «Non mi ricordo nemmeno quello che mangio il giorno prima».
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