Fro vuole chiudere la sede di Cittadella

Viene prospettato il trasferimento di 96 lavoratori nell’azienda di Due Carrare Ma un ulteriore piano di delocalizzazione in Romania mette a rischio 40 posti
Di Felice Paduano

CITTADELLA. Dopo cinque incontri tra le parti, il progetto di unificare i due stabilimenti della società francese Fro Air Liquide Welding in un'unica unità aziendale è emerso in tutti i particolari. La proprietà ha deciso di chiudere la sede storica di Cittadella e di far lavorare tutti i dipendenti in quella di Due Carrare, più recente. Si tratta di 96 operai che sarebbero costretti a cambiare sede di lavoro, raggiungendo i 60 colleghi già impiegati nella Bassa. Oltre ad accorpare le due sedi padovane, gli amministratori dell’azienda (che ha altri stabilimenti a Verona, Ardenno e Storo), intendono anche delocalizzare una parte dell’attuale produzione a Buzau, in Romania, dove la Fro Air Liquide è già presente. In questo caso si perderebbero per strada ben quaranta posti di lavoro. L’azienda francese è leader del settore in Europa (con stabilimenti anche in Germania, Ungheria e Slovacchia) ed è la terza nel mondo per la produzione di strumenti per il taglio e la saldatura dei metalli. Nata negli anni 20, ha attualmente 5.000 distributori e 6.000 clienti. Il prossimo incontro tra le parti si terrà il 15 novembre nella sede provinciale di Confindustria. «Noi non cederemo» dice Paola Guidolin, della Fim-Cisl, la sindacalista che segue la vertenza assieme a un’altra donna, Gloria Berton, della Fiom-Cgil «L’abbiamo già ripetuto, in tutte le salse, ai rappresentanti della proprietà. I due stabilimenti non dovranno essere accorpati e tanto meno permetteremo di trasferire una parte della produzione nella parte orientale della Romania con la perdita di 40 posti. Di questi tempi, in cui non c’è lavoro per nessuno e le famiglie fanno fatica per arrivare a fine mese, restare disoccupati sarebbe un dramma. Contiamo che i dirigenti e gli amministratori facciano marcia indietro rispetto al piano orginario (che dovrebbe essere chiuso in 18 mesi a partire dal mese di aprile di quest’anno) e vengano incontro alle nostre richieste».

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