Frode fiscale in Romania: in cella

Imprenditore padovano arrestato nella sua casa di Altichiero
DUE PALAZZI Vincenzo Cangi, arrestato per frode fiscale
DUE PALAZZI Vincenzo Cangi, arrestato per frode fiscale
 
E' stato processato e condannato (a quattro anni) per frode fiscale a Sibiu, cittadina della Romania dove amministrava alcune società. Per questo motivo le autorità rumene hanno chiesto all'Interpol di arrestare Vincenzo Cangi, padovano di 53 anni, residente ad Altichiero.
 L'altra mattina gli agenti della squadra Mobile incaricati di eseguire l'arresto secondo il protocollo Ita-Ro (che prevede collaborazione totale fra i due Paesi) hanno bussato alla porta dell'abitazione di Vincenzo Cangi in via Altichiero 147/a e l'hanno portato in cella al Due Palazzi in attesa che la Corte d'appello di Venezia si pronunci sulla richiesta di estradizione presentata dal tribunale rumeno. Cangi deve scontare una pena di 4 anni per frode fiscale in quanto «quale amministratore di diverse società - è scritto nella richiesta - non ha tenuto i libri contabili aggiornati, omettendo di dichiarare l'ingresso di somme di denaro, per poter ottenere benefici illegali e non eseguire gli obblighi di legge, causando un grave danno patrimoniale».  Vincenzo Cangi, appassionato di rally, ha vissuto per diversi anni all'Arcella (via Mozart 14), ma da qualche tempo si è trasferito ad Altichiero. Discreto, sempre all'estero, i vicini di casa ricordano di lui solo le auto di grossa cilindrata che spesso cambiava. «Lasciateci stare - ha detto a denti stretti ieri pomeriggio la moglie - stiamo vivendo un inferno. Non avete idea di ciò che stiamo passando io e mio marito». «Negli ultimi anni le cose sembra che gli andassero molto bene - racconta una vicina dell'Arcella - tanto che la signora mi aveva raccontato che avrebbero cambiato casa, trasferendosi in un appartamento più grande ad Altichiero. Tuttavia, nessuno merita quello che è successo: è risaputo che le carceri rumeni sono terribili. Mi auguro tanto che il signor Vincenzo possa rimanere in Italia». Ha collaborato Elvira Scigliano

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