Frode nei rifiuti, manager di Etra indagato
È da lui che partivano gli ordini. E sarà lui, il funzionario di Etra spa Alessandro Masiero, coordinatore del personale addetto ai Servizi ambientali, a dover spiegare in procura perché nella raccolta dei rifiuti domestici nell’Alta Padovana agli autisti della multiutility aveva impartito la disposizione di caricare negli stessi camion compattatori l’immondizia (sempre della stessa frazione merceologica, cioè secco con secco) a prescindere dalla provenienza comunale, calpestando il principio che ogni ente locale è tenuto a pagare i rifiuti che produce. In pratica i rifiuti prodotti da un Comune e raccolti dai camion-navetta non erano pesati prima di finire nei mezzi compattatori previsti nei vari punti del territorio. Il che significa che alcuni enti locali, come Cittadella e Galliera, hanno tratto dei vantaggi economici a scapito di Comuni più piccoli che hanno pagato anche i rifiuti degli altri. L’inchiesta, finora a carico di ignoti, è ora entrata nel vivo. E Masiero è stato indagato per il reato di frode nelle forniture pubbliche.
L’avviso di garanzia
Ieri mattina la Guardia di Finanza di Cittadella, comandata dal capitano Giuseppe Taverna, si è presentata negli uffici di Etra a Camposampiero. E ha notificato l’avviso di garanzia a Masiero, geometra che vive a Mirano in provincia di Venezia. Non solo. Il funzionario della multiutility è stato convocato nell’ufficio del pm Sergio Dini che coordina l’indagine: l’interrogatorio sarà il 20 febbraio.
L’inchiesta
Il magistrato ha avviato l’inchiesta sulle procedure di smaltimento e contabilizzazione dei rifiuti nei Comuni di Cittadella, Galliera, Camposampiero, Trebaseleghe, Tombolo e Piombino Dese. Il materiale raccolto dai camion-navetta va pesato prima di finire nei mezzi compattatori perché ogni ente paga la quantità di rifiuti che produce. E su quello che paga, fissa in proporzione la Tari (Tassa sui rifiuti) a carico dei suoi cittadini. Tuttavia agli autisti sarebbe stato indicato di provvedere alla raccolta mescolando i carichi fra più Comuni, senza pesare le frazioni recuperate in ogni singolo ente prima del conferimento comune. Perché? È indubbio che, così facendo dal 2017 a oggi, Etra ha potuto impiegare meno mezzi e meno personale, riducendo le spese. Ecco il sospetto che il meccanismo sia stato utilizzato per centrare gli obiettivi strategici aziendali fissati dai piani finanziari e, di conseguenza, incassare bonus e premi di produzione previsti per il personale, compreso il coordinatore addetto ai Servizi ambientali. Negli ultimi 4-5 anni lo stesso Masiero (un reddito lordo di circa 85 mila euro annui) avrebbe incamerato bonus per 20 mila euro lordi. Masiero sarebbe il funzionario che avrebbe impartito le disposizioni agli autisti, già sentiti come persone informate sui fatti: erano stati loro a segnalare l'accaduto al dottor Cosimo Armiento, responsabile dell’Anticorruzione nella spa (e figura indipendente rispetto ai settori interni della multiutility) di cui per legge si è dotata Etra in quanto azienda pubblica. È stato Armiento a trasmettere la denuncia alle Fiamme Gialle che, a dicembre, avevano acquisito molti documenti nella sede camposampierese. —
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