A Padova i fuochi da record del mondo: ben 784 colpi in due minuti
L’imprenditore pirotecnico Erik Granzon di Vo’ supera il precedente primato mondiale di un francese. Impresa firmata in una pista di motocross: «Avevo tutti i razzi attaccati alla schiena»

Erik Granzon è un nuovo recordman. Cos’ha combinato l’imprenditore pirotecnico (candidato sindaco nella tornata elettorale dello scorso giugno) per entrare nel libro internazionale dell’agenzia russa Interrecord? Erik ha sparato ben 784 fuochi d’artificio, frantumando il record precedente detenuto da un francese, Laurent Nat, il quale sette anni fa si fermò a 642 colpi. Un vero orgoglio nazionale.
Teatro dell’impresa firmata dal vadense è stata la pista di motocross situata nella confinante e vicentina Albettone, «dove ho indossato una tuta ignifuga da me progettata e cucita da mia mamma Lorella, messo un casco per proteggermi dai colpi e dai fumi di combustione e una corazza», racconta Erik, «con attaccati alla schiena 800 fuochi d’artificio normali.
Mi sono posto alla guida di un quad e ho dato un impulso elettrico a una centralina pirotecnica, in modo da sparare un fuoco alla volta e in sequenza. La prova è durata 2 minuti e 6 secondi, un tempo giusto per presentare la prova in una trasmissione televisiva».
Il suo predecessore aveva portato a termine l’impresa in oltre 3 minuti. Chissà che botti viene da dire, ma Granzon tiene a precisare che «tutto si è svolto a basso impatto acustico, per non recare disturbo alla quiete pubblica». Hanno assistito alla performance dell’intrepido imprenditore euganeo «solo gli addetti ai video e al conteggio dei colpi per certificare il record, che è adesso nelle mani dell’International Agency of Records Registration», assicura Erik.
D’obbligo chiedere al protagonista, come gli sia venuto in mente di cimentarsi in una prova tanto singolare.
«Sono partito dall’idea di battere un record nel campo della pirotecnica e guardando dei filmati su internet, mi ha colpito questo tipo di record, stabilito per la prima volta dal francese. Sei mesi fa, ho preso la decisione di batterlo e mi sono preparato con il supporto dei miei dipendenti e l’incoraggiamento di mio figlio Nicola.
Ci ho messo tre mesi, durante i quali ho effettuato nove prove e la decima mi ha dato la certezza della riuscita. Ci sono voluti tre giorni per completare i collegamenti e sono stati necessari due chilometri e mezzo di filo. Emozionato abbastanza, perché avere 800 fuochi artificiali sulla schiena non è stato uno scherzo. Tutto si è svolto però con le sicurezze necessarie, grazie alla tuta ignifuga e un dispositivo installato a bordo del mezzo che mi avrebbe sparato schiuma addosso».
Appassionato sin da piccolo di fuochi artificiali, già applaudito concorrente nella trasmissione di Canale 5 “Tu sì que vales”, protagonista di importanti spettacoli in tutto il mondo (dall’Arena di Verona agli Emirati, passando per feste importanti come quelle di Radio Deejay), Erik Granzon non dorme di certo sugli allori e dà appuntamento a settembre, dove si cimenterà in un record nuovo di zecca: «Vi dico solo che ci saranno un fucile, un elicottero e dei piattelli», anticipa Erik. Quanto basta per accendere... la curiosità.
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