Furto da 170.000 euro al portavalori

Beffato il vigilante in piazza San Marco: prelevate dalla Panda tre cassette
IL COLPO E IL CONTROLLO. Carabinieri davanti alla Banca Popolare di Verona in piazza San Marco in pieno centro a Monselice. Al centro controlli sull’argine in via Longhin a Padova e a destra la direttrice della filiale della Bpv Alessandra Moratelli con due collaboratrici
IL COLPO E IL CONTROLLO. Carabinieri davanti alla Banca Popolare di Verona in piazza San Marco in pieno centro a Monselice. Al centro controlli sull’argine in via Longhin a Padova e a destra la direttrice della filiale della Bpv Alessandra Moratelli con due collaboratrici
 MONSELICE.
Un bottino da 170.000 euro. Tanto si sono portati via i ladri che ieri mattina intorno alle 8.30, con un blitz «chirurgico» e rapidissimo, hanno alleggerito il portavalori che stazionava davanti alla Banca Popolare di Verona, in piazza San Marco.
 La guardia giurata della Fidelitas ha parcheggiato la Panda del servizio di trasporto valori di fronte all'ingresso della banca. Doveva entrare alla Bpv per prelevare del contante. Nel bagagliaio della Panda, dotata di tutti i dispositivi di sicurezza previsti, c'era però già il denaro proveniente dagli altri giri mattutini del mezzo portavalori. La Fidelitas effettua sia servizio di ritiro che sovvenzioni, e la Panda aveva già fatto tappa in altri istituti di credito del circondario. Mentre il vigilante è entrata nell'istituto di credito, i malviventi sono entrati in azione. In pochi istanti hanno scassinato la serratura del bagagliaio della Panda e prelevato 3 cassette contenenti in tutto 170.000 euro. E' scattato l'allarme della vettura, ma i pochi istanti occorsi al vigilante per rendersi conto dell'accaduto e precipitarsi fuori dalla banca, sono stati sufficienti a garantire la fuga ai ladri.  Alcuni testimoni li hanno visti allontanarsi: pare che fossero in tre, su una Bmw scura. In pochi minuti sul posto sono accorsi i Carabinieri della stazione di Monselice, insieme agli uomini del Radiomobile di Abano e del Nucleo Investigativo di Padova. Il blitz è durato meno di 7 minuti, il tempo trascorso tra l'ingresso della guardia giurata nella banca e la sua uscita. Le cassette asportate sono tutte dotate di un meccanismo che fa esplodere l'inchiostro indelebile blu, macchiando le banconote. Un altro colpo simile, circa un mese fa, era avvenuto a Mira, ma i carabinieri avevano rintracciato valigette e soldi macchiati. E anche in questo caso, nella tarda mattinata di ieri, la Squadra mobile di Padova ha trovato una delle tre cassette, aperta con il flessibile, nell'argine vicino al campo nomadi di via Longhin a Padova.  Nulla di utile è invece emerso dalle telecamere della banca, che non arrivavano a riprendere fino al marciapiede. Gli accertamenti condotti dai carabinieri comunque hanno dimostrato che era stata rispettata la normale procedura di sicurezza, per cui i vigilantes non conoscono il contenuto delle cassette né il tragitto della giornata, fino al momento della partenza.  «La guardia giurata era appena entrata, stavamo per consegnare il nostro plico quando abbiamo sentito l'allarme - racconta la direttrice della banca, Alessandra Moratelli, al suo terzo giorno in questa filiale -. Il primo pensiero non è corso all'auto, perché qui si sentono tanti allarmi. Ma dopo due secondi lui ha capito cos'era accaduto e si è precipitato fuori. Ci gridava "Aprite! Aprite!", ma purtroppo nei pochi secondi per l'apertura della bussola, i ladri sono riusciti a fuggire».  Il tutto è stato così rapido che nemmeno al vicino negozio di piante si sono accorti di nulla.

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