Future Vintage Festival, l'esempio di utilizzo del San Gaetano

La proposta di intrattenimento  della città deve arricchirsi intorno al suo centro culturale  
ZUPO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - APERTURA VINTAGE FESTIVAL
ZUPO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - APERTURA VINTAGE FESTIVAL

PADOVA. L'ultimo weekend in città ci ha regalato un'immagine europea di Padova, grazie alla tre giorni del Future Vintage Festival. Come ai tempi delle grandi fiere, però oggi il concetto di fiera è cambiato e anche lo spazio in cui va consumata è diverso. 

Si è visto un flusso continuo di visitatori al San Gaetano, un centro città vivo tra le piazze e l'area di via Altinate, parcheggi pieni, negozi aperti e naturalmente idee in circolo. 

Non è quello che ci si aspetta da una città come la nostra, da decenni laboratorio di pensiero e proposta centrale del Nordest?

Il punto è che il Future Vintage Festival è un'iniziativa privata (che paga l'utilizzo del centro San Gaetano) e dunque un episodio e non il frutto di un pensiero culturale pubblico: che è quello che ci vorrebbe.

Il centro culturale San Gaetano ha caratteristiche perfette per ospitare festival e rassegne di varia cultura. Ci sono il salone, l'auditorium da 300 posti, varie sale espositive modulari. Andrebbe sfruttato con una programmazione intensa che non può essere lasciata alla casualità della richiesta di questo o quel privato che ne paga l'utilizzo per un tempo definito.

Il San Gaetano nasce con l'idea di un Beaubourg nostrano: uno spazio capace di proporre avvenimenti di richiamo con una offerta culturale completa. Durante le amministrazioni Zanonato e Bitonci questo non si è riuscito a fare. Compito di un'amministrazione dev'essere anche quello di far funzionare un centro culturale in modo da renderlo sempre spazio di attrazione.

Addirittura al punto in cui, come succede al Beaubourg di Parigi, ci si va anche senza sapere cosa c'è, nella certezza che comunque una offerta culturale originale la si trova, sviluppata su più piani. Padova e provincia in realtà propongono molto in termini di festival (dai letterari agli olistici), di rassegne (dal food alla meccanica), di mercatini originali (fashion o vintage) ma spesso in modo disordinato. Concentrare al San Gaetano le cose migliori, per tema, curandone il programma orario e temporale con intelligenza, richiede impegno (anche economico) ma darebbe a Padova una centralità culturale che altre città del Nordest non possono permettersi.

 

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