Galan ora abita a Lozzo Atestino e fa il consulente commerciale

La nuova vita dell'ex governatore del Veneto dopo aver scontato il debito con la giustizia

TEOLO. «Quando sono venuto a conoscenza da alcuni miei amici di Rovolon che ad allietare l’evento di Villa Cavalli a Bresseo ci sarebbero stati i Casanova Venice Ensemble, un gruppo del Vicentino che fa dell’ottima musica, ho chiesto di poter unirmi a loro. Non ho notato che la mia presenza alla cena organizzata dalla Pro loco abbia creato fastidio tra i commensali. Anzi, molti sono venuti a salutarmi».

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L’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan fornisce la sua versione sulla presenza con un gruppo di amici all’evento di gala per beneficenza “Melodie e sapori al chiaro di Luna” di lunedì scorso nel parco della villa. Serata organizzata in collaborazione con un paio di ristoranti di Rovolon. Chi invece ha ritenuto di non accettare di sedersi due tavole lontano da quella dell’ex doge, è stato il vicesindaco di Teolo Nevio Sanvido, che quando l’ha visto ha abbandonato il banchetto.

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Uomo libero. Dai primi di gennaio di quest’anno, dopo un periodo di carcere e alcuni mesi agli arresti domiciliari, Galan è un uomo libero. «Vado in giro a testa alta perché quello che ho pagato e che sto pagando non è un debito verso la giustizia. Sto pagando per altri. In 15 anni di mia presidenza della Regione non c’è mai stato un atto, una delibera fatta in cambio di un tornaconto per il sottoscritto. Non ho nulla di cui vergognarmi ecco perché vado in giro a testa alta».

Galan, ultime ore a Villa Rodella


La nuova casa. Lasciata oltre un anno fa la lussuosa Villa Rodella di Cinto Euganeo, confiscata dalla Guardia di Finanza, e la villetta di Bastia di Rovolon di proprietà di Sergio Viscioni, dove l’ex governatore ha trascorso l’ultimo periodo degli arresti domiciliari, da circa un mese vive con la famiglia a Lozzo Atestino, in una abitazione di proprietà di un imprenditore padovano. «Mi hanno ridotto a una persona senza fissa dimora», lamenta l’ex governatore.

Il lavoro. Per sbarcare il lunario Galan, che ha moglie e figlia, ha trovato impiego temporaneo come consulente di una multinazionale che ha sede in Lombardia. «Aspetto che qualcuno dei tanti imprenditori che venivano nel mio ufficio a dirmi che ero bravo, che ero il miglior presidente del Veneto si faccia vivo e mi dia una mano a trovare un posto di lavoro», commenta. «Ricordo i tanti elogi ricevuti per il passante di Mestre. Tutte quelle persone sono sparite e se per caso le incontro fanno finta di non vedermi e si girano da un’altra parte. Eppure di favori dal sottoscritto ne hanno ricevuti».

Gli amici. «Quelli veri non mi hanno abbandonato. Mi sono vicini e, soprattutto, mi sono stati vicini nei momenti più difficili. Non posso dimenticarli, ecco perché quando ho saputo che partecipavano alla cena di Bresseo ho voluto andare con loro e sedermi al loro tavolo». Le parole di Galan trovano conferma nel gruppo di amici di Rovolon che erano alla cena in Villa Cavalli. «Giancarlo Galan» dicono «ha pagato e sta pagando per gli eventuali errori che ha commesso. A noi interessa il lato umano, ecco perché abbiamo sempre mantenuto e vogliamo mantenere il rapporto di amicizia. Non siamo d’accordo, invece, con chi miseramente si sfila dopo averlo tirato per la giacca parecchie volte, quand’era un politico potente».


 

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