Geotermia, scatta la corsa ai progetti Domani il piano per il municipio

Riscaldare il municipio di Abano e altri edifici pubblici con l’acqua termale? I tempi sembrano maturi, visto che domani il docente di Geoscienze dell’Università di Padova, Paolo Fabbri, presenterà un piano esclusivamente dedicato al municipio. L’amministrazione comunale guarda più avanti e, oltre al municipio, sta pensando di riscaldare anche la sede dei vigili, lacaserma dei carabinieri e due scuole: la elementare Manzoni e la media Vittorino da Feltre. Tecnica prevista? L’utilizzo degli scambiatori di calore. L’idea del professor Paolo Fabbri sarà illustrata domani dalle 21, alla saletta di via Diaz, all’interno di un evento organizzato dalla lista civica 35zero31.
il progetto
«Avendo una risorsa geotermica disponibile nel sottosuolo, è normale che il Municipio di Abano venga riscaldato a metano?» si chiede la leader della civica e consigliere di opposizione, Monica Lazzaretto. «Domani si presenterà uno studio che analizza la possibilità, per il nostro municipio, di trasformarsi in un’entità libera da combustibili fossili». L’idea di Fabbri non è altro che una tesi di laurea del 2018. «È una tesi in Scienze ambientali nella quale eravamo relatori io e il collega ingegnere Davide Del Col», spiega Fabbri. «In questa tesi si parla di come riscaldare il municipio di Abano con l’acqua termale attraverso degli scambiatori di calore. Si accenna anche ad un utilizzo dell’acqua termale per produrre energia elettrica. Vicino al municipio c’è un pozzo termale inutilizzato, quello dell’Hotel Salvagnini, che potrebbe essere facilmente collegato al municipio. I costi dovrebbero essere definiti da esperti, ma il risparmio sarebbe importante dal punto di vista economico e da quello ambientale». L’idea di Fabbri non è l’unica sul piatto. Anzi, l’amministrazione comunale sta già, a sua volta, sviluppando idee e progetti.
la giunta
«Nei giorni scorsi ci siamo trovati con la Gestione unica e tecnici esperti per parlare d questo tema», spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Gian Pietro Bano. «La nostra idea è a più largo respiro, dato che utilizzando gli scambiatori di calore puntiamo a riscaldare non solo la sede municipale, ma anche la caserma dei carabinieri e la sede della Polizia locale. Stiamo pensando di utilizzare un altro pozzo d’acqua termale inutilizzato, quello dell’attiguo Hotel Regina, che ha chiuso da poco i battenti». «In questi casi, trattandosi di strutture private», prosegue l’assessore, «bisognerà andare a trattare con il privato per ottenere la concessione».
LE SCUOLE
Sul piatto l’amministrazione comunale ha messo assieme alla Gestione unica, l’emanazione regionale che si occupa della gestione della risorsa termale, anche due scuole: la elementare Manzoni e la media Vittorino da Feltre. Per quanto riguarda la Manzoni si utilizzeranno sonde geotermiche, essendoci una bolla di calore più in profondità, mentre per ciò che concerne la Vittorino da Feltre si userà uno scambio termico con il pozzo del vicino palazzetto dello sport, che già utilizza acqua termale per le sue piscine. «Tutte idee che dovremmo sviluppare e che avranno dei costi che andremo poi ad ammortizzare nel corso degli anni in quanto ci saranno certamente contenimenti dei costi stessi di riscaldamento degli edifici interessati». «Il sogno», conclude Bano, «è quello di riuscire a riscaldare gli edifici pubblici con l’utilizzo dell’acqua termale, un po’ come fanno i nostri alberghi». —
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