Giordani: «Nel 2025 la nuova Padova, grandi opere ma anche asfaltature»

Il bilancio di fine anno del sindaco assieme alla giunta: «Abbiamo fatto un buon lavoro con tanti investimenti. Terzo mandato? Sarebbe bello, ma largo ai giovani»

Claudio Malfitano
Il sindaco Sergio Giordani con alcuni degli assessori (foto Bianchi)
Il sindaco Sergio Giordani con alcuni degli assessori (foto Bianchi)

«Nel 2025 prenderà forma la nuova Padova. Ho provato a far l’elenco delle cose che abbiamo fatto ma è troppo lungo per leggerlo tutto».

Sergio Giordani si presenta all’incontro di fine anno con la stampa cittadina con un po’ di spavalderia, attorniato da quasi tutti i suoi assessori (assente solo Andrea Colasio per motivi personali).

Prende il via la seconda parte del secondo mandato, il periodo in cui un sindaco ha la più grande libertà possibile.

«Certo che aiuterò chi verrà dopo di me – risponde alla domanda sul post-Giordani – Come ho già detto, ci sono i cassetti pieni di progetti».

Asfaltature e manutenzioni

Ma a dispetto di tram, nuova stazione con la Tav, nuovo ospedale, nuova questura, parco alla Prandina e tanti altri progetti, Giordani vede un’emergenza in corso dal punto di vista infrastrutturale: manutenzioni e asfaltature.

«Abbiamo deciso di investire diversi milioni per sistemare le strade, è il problema più grosso che abbiamo e che affronteremo nel 2025», sottolinea il primo cittadino.

La partita è nelle mani del vicesindaco Andrea Micalizzi: «Abbiamo bisogno di rimettere a posto la nostra città, come si ristruttura una casa – ha spiegato – Nella prima parte del mandato abbiamo fatto partire le grandi opere, nella seconda possiamo dedicarci all’aspetto delle manutenzioni, con l’attenzione alle piccole cose e ai quartieri. Per questo abbiamo già stanziato 7 milioni per i prossimi mesi».

I propositi degli assessori

Ognuno dei nove assessori ha poi tirato le fila dell’anno in corso e sciorinato gli obiettivi per il 2025.

«Parole d’ordine per il prossimo anno sono la vita indipendente per le persone con disabilità, l’attenzione alla violenza di genere e la rappresentazione della ricchezza delle comunità straniere – ha spiegato Margherita Colonnello che gestisce il sociale – E poi è in corso la progettazione dello spostamento delle Cucine popolari, i cui lavori inizieranno a breve».

«Stiamo lavorando per una razionalizzazione degli edifici scolastici, perché la demografia lo richiede – aggiunge la collega alle politiche scolastiche Cristina Piva – E poi abbiamo sterilizzato l’aumento delle tariffe degli asili nido, nonostante i tagli».

«Ormai a Padova le famiglie unipersonali hanno superato il numero di tutte le altre famiglie – aggiunge l’assessora alla casa Francesca Benciolini – Vogliamo luoghi di comunità in cui le persone possano incontrarsi, come le case di quartiere. E ci preoccupiamo della solitudine di tanti anziani».

«Abbiamo rinnovato Padovanet e reso più accessibili le informazioni ai cittadini – aggiunge la delegata alla smart city Margherita Cera – Ora lavoriamo sulla gestione dei big data».

E l’assessore allo sport Bonavina guarda alle squadre cittadini che riscuotono successi: il Calcio Padova è campione d’inverno, il Petrarca rugby viaggia verso la United Rugby Championsip.

«Gli indicatori economici vanno bene, c’è forte interesse sulla nostra città», conclude l’assessore alle attività produttive Antonio Bressa.

Le polemiche

Non mancano le polemiche. E la conferenza stampa di fine anno è l’occasione per togliersi dei sassolini dalle scarpe. «Bisogna superare il luogo comune del fatto che Padova sia una città insicura – sbotta Bonavina – E non si può pensare che la responsabilità sia solo della polizia locale, del sindaco e degli assessori. Altrimenti si prendono in giro i padovani».

Poi il capitolo inquinamento, che pesa sulle classifiche della qualità della vita: «Ad oggi abbiamo avuto 48 sforamenti, siamo vicini al miglior anno di sempre. Non è sufficiente, ma la tendenza è chiara – sottolinea l’assessore all’ambiente Andrea Ragona – Anche sul consumo di suolo ci sono provvedimenti che parlano chiaro».

«Dal 2017 abbiamo aumentato di 22.840 unità il numero di alberi comunali. Abbiamo 73.544 piante e l’obiettivo e arrivare a 80 mila entro fine mandato – aggiunge l’assessore al verde Antonio Bressa – Gli abbattimenti sono stati 3.748 circoscritto a quei casi in cui era in gioco l’incolumità delle persone. Il bilancio mi pare nettamente positivo».

Chiude il sindaco sul caso dell’hub logistico Alì a Camin: «Non ci sono novità, il termine è il 12 giugno 2025. E non hanno fatto modifiche al piano, se non sul versante informatico che dopo tre anni era invecchiato».

Il primo cittadino tentato dalla possibilità del terzo mandato: «Sarebbe bello»

«Il terzo mandato? Certo sarebbe bello, è una sfida affascinante. Ma direi che è ora di lasciare spazio ai giovani, io inizio a essere un po’ troppo anziano per questo lavoro».

Sergio Giordani fa capire di essere stato accarezzato dalla tentazione di cercare anche lui il terzo mandato – possibile per i sindaci dei Comuni fino a 15 mila abitanti e obiettivo del governatore Luca Zaia – ma che alla fine l’età pesa.

Mentre lascia via libera al terzo mandato dei suoi assessori, per cui non servirà neppure la modifica dello statuto che in questo momento lo vieta: «È stato rimosso il limite da una legge nazionale, le norme comunali sono sottordinate», spiega il direttore generale Lorenzo Minganti. «Sono molto orgoglioso sia dei miei assessori che dello staff. Diventa facile lavorare con loro», assicura il primo cittadino.

«Nei giorni scorsi sono andato nei mercati e spesso sono in giro per la città: sento l’affetto della gente – racconta ancora il sindaco – Ma non tanto nei miei confronti, ma per quello che stiamo facendo. E devo confessare che dopo la grande paura del Covid non pensavo di riuscire a fare così tante cose. Fortunatamente abbiamo avuto molte risorse, grazie al Pnrr. In questo modo siamo riusciti a cambiare la città».

C’è qualche preoccupazione? «L’unica è quella di portare avanti tutte le cose – risponde Giordani – Sono molto impegnato sia in Comune che in Provincia. Ma si lavora bene perché il clima è di collaborazione: tutte le istituzioni sono concordi nel lavorare per il bene di Padova».

Sulle opere il primo cittadino è soddisfatto: «I lavori del tram stanno procedendo nei tempi. Così come procedono ex Coni, ex Configliachi, la Prandina e la nuova questura. Dobbiamo ringraziare la Regione per il nuovo ospedale e poi aspettiamo a gennaio Ferrovie con il progetto della nuova stazione. Sono tutti progetti che cambieranno la città in meglio», chiarisce il primo cittadino.

Infine l’augurio per i padovani: «Voglio dire a tutti grazie per quello che ci stanno dando e per quello che stiamo cercando di fare. Restiamo uniti. Io amo il Natale perché è un momento di serenità in cui ci si ritrova con le persone a cui si vuole bene. Spero che tutti i padovani lo trascorrano in serenità e felicità».

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