Giovane gay picchiato da un tassista

Il ragazzo voleva pagare con il Pos ma l’autista si è opposto, gli ha sferrato una sberla e l’ha offeso: «Brutto frocio»
Di Enrico Ferro

Il diverbio è nato perché il taxi non era dotato di dispositivo Pos e il cliente voleva pagare con tessere magnetiche. Ma in questo caso la lite passa in secondo piano. Ciò che conta è che il tassista si è rivolto al giovane dicendogli “Brutto frocio”. Joseph Rubelli, 22 anni, residente a Spinea (Venezia), gay dichiarato, convivente con il compagno Marco Scarpa, si è preso un pugno in faccio oltre che la grave offesa sul piano personale. È nato un caso. La vicenda è stata rilanciata dal portale www.gay.it ed è arrivata anche la presa di posizione del deputato del Pd Alessandro Zan: «Ritengo doveroso che la cooperativa Radio Taxi Padova disponga nell’immediato un’indagine interna per appurare i fatti».

Joseph Rubelli, area manager per un’azienda cosmetica, giovedì sera aveva appena terminato il turno di lavoro da Sephora al Centro Giotto. Serviva un taxi per raggiungere la stazione ferroviaria di Padova, dove l’attendeva il treno per tornare a Mestre. Appena salito su “Torino 16” ha specificato all’autista la necessità di pagare con il bancomat per avere uno scontrino da presentare poi all’azienda per il rimborso. “I soldi li devi avere”, gli avrebbe risposto il taxista. Joseph ha ribattuto la necessità di avere una fattura. “La tua azienda mi sta sui c...” sarebbe stata la replica del tassista. A quel punto Joseph ha chiesto di scendere ma una volta fuori l’autista l’ha raggiunto, gli ha urlato “brutto frocio” e gli ha assestato uno schiaffo in faccia prima di andarsene.

Con il labbro sanguinante il ventiduenne ha telefonato al compagno Marco Scarpa, direttore di GaySpace.it, il quale ha ricontattato la sede di Radio Taxi Padova chiedendo subito un’auto per accompagnare il fidanzato in ospedale: pena la denuncia per omissione di soccorso.

«Andremo a sporgere denuncia in Questura» continua Scarpa. « Non sappiamo il nome del tassista ma abbiamo la sigla del taxi. Quello che fa più male è la rabbia per quello che è successo. Avevamo già deciso di trasferirci a Londra, a febbraio prossimo. Ieri l’Italia ci ha dato la spinta definitiva».

«Un gesto importante per Radio Taxi Padova sarebbe attivare una campagna contro l’omofobia all’interno dei propri taxi coinvolgendo tutto il personale», continua il deputato Zan.

Non si è fatto attendere il comunicato ufficiale della cooperativa: «Radiotaxi di Padova prende decise e dovute distanze dall’accaduto. Il fatto, così come riportato, è molto grave. La nostra commissione disciplinare interna si è attivata subito dopo l’accaduto e verranno adottate tutte le sanzioni nei confronti del socio. Se emergerà un comportamento violento e omofobo il socio verrà pesantemente sanzionato o espulso. Siamo disponibili a incontrare Joseph e Arcigay».

e.ferro@mattinopadova.it

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