Giù l’antica locanda “da Battiston”

Per due secoli è stato il fulcro della vita della frazione di Levada a Piombino Dese
PIOMBINO DESE. È stato demolita l’antica osteria “Da Battiston” di via Pignan. Per i levadesi «uno scempio», perché quell’edificio segnava la storia del paese, infatti dopo le ville ed i capitelli, era uno degli edifici più vecchi della piccola frazione.


Ma non solo, era il bar storico, in cui tantissime generazioni lì dentro si sono ritrovate a giocare a carte e poi anche i giovani avevano il loro ritrovo nei fine settimana.


Da qualche anno, sempre con la stessa struttura, l’edificio era stato trasformato in pizzeria, ma ora è stato abbattuto per dar corso ad un nuovo bar pizzeria e ristorante. Indignati gli anziani del paese e anche i più giovani, perché quella era la tipica “locanda” che ha sempre segnato la storia di Levada.


Tantissimi anni fa nel parcheggio adiacente, c’era anche la pesa pubblica che con gli anni è stata demolita.


Ora la demolizione totale dell’osteria. Anche l’assessore Luigi Benozzi esprime tutto il suo disappunto: «Pur comprendendo l’intangibilità delle ragioni economiche e di diritto che hanno retto la procedura, non posso che dirmi rammaricato per la demolizione di un fabbicato che ha costituito, a proprio modo, un punto di riferimento per la comunità di Levada e che, forse, poteva essere recuperato con maggior pregio per l’insieme».


Infatti per i levadesi, questo edificio doveva essere tutelato, altri edifici più recenti sono stati salvaguardati e gli stessi proprietari hanno speso un patrimonio, per un efficace restauro.


Citata già all’inizio del XX secolo negli storici manoscritti di monsignor Angelo Marchesan (Ramon di Loria 1859 – Treviso 1932), canonico, docente, letterato ed archivista vescovile di Treviso, l’antica osteria Battiston era fulcro della vita comune dei levadesi da ben due secoli assieme all’osteria “Della Sioretta” . Partecipe di numerosi pranzi e cene paesane, nozze e feste d’altri tempi, era pure diventato punto di riferimento per i numerosi viandanti. L’antica pesa in legno, un tempo esistente a sinistra dell’entrata principale, economicamente aiutava molto il paese e chi vi passava. Numerose sono le ricevute di questa conservate nell’archivio storico parrocchiale di Levada e da privati. Basti pensare che pesò il bronzo ed i pesanti massi utilizzati per la realizzazione del monumento ai caduti della Grande Guerra, commissionato dall’arciprete don Antonio Boaro (Ramon di Loria 1854 – Levada 1927) ed inaugurato nel 1924 dal nipote, allora cappellano don Giovanni Boaro (Ramon di Loria 1889 – Levada 1958).


Dario Guerra


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