Giulia e il suo braccialetto rosso

PADOVA. Spontanea, allegra. Così Giulia Flauto, restando semplicemente se stessa, ha convinto il regista di “Braccialetti rossi” ad assegnarle la parte di Olga. La serie sui sei adolescenti malati, esplosa come fenomeno assoluto in tv, sul web e in libreria, nasce dalla penna di Albert Espinosa; è alla terza stagione in Spagna ed è stata acquistata da Steven Spielberg. La versione italiana è prodotta da Carlo Degli Esposti: stasera su Rai1 va in onda l’ultima puntata della prima serie e il risultato è stupefacente: pubblico in crescita costante, con quota senza precedente di giovani sotto i 20 anni (il 40% dei telespettatori della serie); la pagina Facebook ha 168 mila fans, la colonna sonora di Niccolò Agliardi e di tutti i big della musica italiana che hanno messo a disposizione le loro canzoni è diventata un culto.
Attorno ai sei protagonisti (Leo il leader, Vale il vice, Cris, la ragazza, Rocco l’imprescindibile, Toni il furbo, Davide il bello), ce n’è uno che è entrato nel cuore degli spettatori: Olga, compagna di stanza di Cris, dapprima in rotta di collisione e poi amica fidata.
A darle il volto la padovana Giulia Flauto, diciassettenne di Brusegana. La sua avventura in tv parte dalla scuola, l’istituto Scarcerle dove a ottobre 2012 è arrivata la produzione per un casting. Lei ci ha provato, e dopo tre mesi l’hanno chiamata per un secondo provino a Milano. Le hanno chiesto se sarebbe stata disposta a tagliare i lunghissimi capelli e a mandare dei video in cui ballava. «Ho convinto un mio amico che fa salsa a insegnarmi qualche passo, poi abbiamo registrato un filmato con lo smartphone in giardino e lo abbiamo spedito». Così Giulia è volata direttamente sul set il 10 agosto, a Fasano, in Puglia.
«Il regista, Giacomo Campiotti, è simpaticissimo e adora lavorare con i ragazzi. Con Aurora Ruffino, che interpreta Cris, è stato subito feeling, ma anche con Carmine Buschini-Leo, con Pio Luigi Piscitelli che nella serie è Toni e che mia nonna, napoletana, adora; e poi anche con Mirko Trovato-Davide e Brando Pacitto-Vale. Un mese di riprese, su e giù dalla Puglia, spesso con mamma, ma anche da sola, io che sono una fifona, ho paura di tutto, in particolare del mare e dell'altezza. Ma nei viaggi verso il set mi sentivo “grande”, responsabile».
E in scena, anche se non ha mai recitato prima, Giulia si trova a suo agio, fa sue le battute, ride alla grande. Così, con le sue tipiche espressioni venete, diverte la troupe e, nella sua ultima apparizione, l’ultima frase la recita proprio in dialetto.
Il regista l’ha inserita nella sigla, e in una delle app di “Braccialetti rossi” viene segnalata come il personaggio preferito dal pubblico tra i non protagonisti. Su Facebook i fan le scrivono: zamo la determinazione del tuo personaggio, quella pazzia dell’adolescenza che si vede quando Olga canta nella stanza, ci manchi, sei il top»; per strada la fermano e il tifo cresce per poterla rivedere nella seconda serie.
Se prima del set Giulia voleva fare la giornalista, ora pensa all’Accademia d’arte drammatica a Roma o a specializzarsi in fotografia, altra grande passione. «Il futuro lo vedo aperto» dice, e, mentre continua a studiare, preferendo lo spagnolo e il russo alla filosofia, guarda le puntate in tv con gli amici entusiasti di lei e si imbarazza solo quando Olga scambia un tenero bacio sullo schermo con uno dei protagonisti. «Per me la serie ha avuto successo perché è imprevedibile, chi si sarebbe aspettato che Davide-Mirko morisse? Colpisce il triangolo di amore e amicizia fra Leo, Cris e Vale e la malattia viene analizzata attraverso l’importanza del restare uniti, dell’amicizia».
L’ultima puntata, questa sera, Giulia la vedrà con la sorella dodicenne Chiara, la migliore amica Sara, il cane Pepe, e gli amici, e mamma Raffaella a preparare grigliate e teglie di tiramisù. Tutti, al polso, avranno gli imprescindibili “Braccialetti rossi”.
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