Giulia in passerella per sfidare la malattia: "Non sono difettosa"

PADOVA. Quanto è lungo il passo che porta a considerare una malformazione fisica un difetto piuttosto che una diversità? La differenza la fa un’emozione. È il coraggio con cui Giulia, 23 anni, affetta da Eec, malattia rara che causa malformazioni fisiche e problemi di salute, ha deciso di inseguire il sogno di Miss Italia. Per dimostrare a se stessa e al mondo quanto la normalità non sia un dito in più o in meno nelle mani. Giulia Volpato, padovana, ha partecipato alle selezioni regionali: domenica era in passerella a Dolo. Ha sfilato in costume e in abito da sera davanti ai giurati. Non è stata ammessa alle finali regionali, non ancora: ci riproverà alle prossime pre-selezioni.
«Ho deciso che avrei partecipato a Miss Italia qualche anno fa, frequentavo le superiori. Stavo guardando le finali in tv con la mia migliore amica e mia sorella, e ho detto a mia madre che avrei voluto mettermi in gioco anche io. Non sono difettosa». Giulia studia Scienze politiche all’Università di Padova, è prossima alla laurea. Si è iscritta al concorso al rientro dall’Erasmus passato a Bordeaux, in Francia. Si è registrata sul sito di Miss Italia, ha atteso che la chiamassero e poi ha partecipato alle preselezioni regionali: «Quando l’ho detto a mia sorella, si è messa a ridere. Mia madre si è preoccupata per me. Il mio migliore amico mi ha dato della pazza; gli amici dell’ Erasmus mi hanno incoraggiata. Gli altri malati di Eec con cui sono in contatto invece mi hanno sconsigliato: stai attenta, rischi di schiantarti contro un muro e farti male. Ma io non mi sento brutta, inappropriata o sbagliata: cosa meglio di Miss Italia per dimostrarlo?».
Anche se non è tra le prime tre selezionate per la finale regionale, Giulia pensa positivo: «Sono stata accolta benissimo. La giuria mi ha fatto i complimenti e mi ha consigliato di riprovare al prossimo appuntamento. La cosa che più mi ha fatto piacere è che nessuno mi ha proibito di partecipare, forse qualcosa nella società sta cambiando. Nessuno ha accennato alla malattia rara nella presentazione, alla premiazione, nel giudizio. Quindi nessuno ha avuto la possibilità di strumentalizzare me o la mia malattia. Anche le altre concorrenti sono state molto gentili. Non me l’aspettavo pensavo ci fosse rivalità tra le ragazze e invece il clima è tranquillo, amichevole. Non sono stata guardata in maniera strana, anzi, in molte non si sono nemmeno accorte del mio problema».
Giulia è alta 1 metro e 75 centimetri, pesa 59 chili. Le mani e i piedi, dice con ironia, la rendono una “tartaruga Ninja”. Sta combattendo contro i problemi alla vista, che si aggravano con il passare del tempo: «Negli ultimo otto mesi la cornea si è rotta quattro volte. Nell’occhio sinistro la malattia è arrivata alla fase finale, le cellule staminali stanno morendo tutte e la congiuntiva comincia ad attaccarsi all’occhio rendendolo immobile. La ricerca c’è ma è lenta, io ho voglia di prendere la patente».
Ho voglia di vivere la mia vita: questo dice Giulia, a parole e nelle scelte. Ha voglia di vivere la sua vita, di essere più forte della malattia.
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