Gli affreschi della Reggia
Nella cappella dei Da Carrara

Una delle scene affrescate da Guariento nella cappella della Reggia carrarese, ora Accademia Galileiana. Sopra, la Reggia
Con l'edificazione della Reggia come palazzo di residenza, fatto erigere da Ubertino nel 1338, la famiglia dei Carraresi afferma il suo potere a Padova. L'antica reggia dei Signori di Padova si configurava come una estesa «isola» nel cuore della città. Interamente racchiusa da una cinta muraria era collegata attraverso il «Traghetto», lunghissimo corridoio pensile, percorribile anche a cavallo, con la prima cinta muraria della città e al Castello. La residenza dei principi era ospitata dal Palazzo di Ponente mentre il Palazzo di Levante fu dapprima destinato alla Curia e poi riservato alle donne. A congiungerli un corpo centrale con ampio cortile interno circondato da un portico a colonne. Di questo ampio complesso, poco è rimasto integro. Durante l'Ottocento, il bellissimo cortile fu demolito. Dietro al Palazzo Liviano e al Duomo, in Via dell'Accademia, troviamo l'unica parte rimasta intatta a simboleggiare la grandiosità della reggia: la Loggia Carrarese, oggi sede dell'Accademia dei Ricovrati ora Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti. La doppia loggia dell'Accademia e le stanze adiacenti, che ancora oggi possiamo ammirare e la cui costruzione terminò nel 1343, costituivano l'abitazione dei Principi. Dopo la morte di Ubertino (1345) si sentì l'esigenza di costruire un luogo di preghiera e di raccoglimento, oltre che per la famiglia, anche per i numerosi ospiti, specie se prelati. La Loggia esterna fu allora chiusa e ridotta a Cappella, che il Guariento affrescò tra il 1355 e il 1360 con le scene del Vecchio Testamento. Nel corso degli anni gli stessi «Ricovrati» dell'Accademia Patavina decisero di abbattere una parete della Cappella per ingrandire la Sala delle Adunanze, distruggendo così una parte dei mirabili affreschi. Nel 1717 la loggia fu liberata dalla sovrastruttura edificata dagli accademici e fu ripristinato il portico con le colonne. La parete occidentale è ancora in gran parte ricoperta dagli affreschi originali disposti su due fasce, ciascuna sormontata da un fregio.
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