Gli Squarcina rilanciano Casablanca triplica le serate Attesa per Ra Stua e Regina

ABANO TERME. Un impegno verso i locali da ballo che proseguirà, nonostante la messa in vendita del Ra Stua e dall’attiguo Hotel Regina, entrambi situati in viale delle Terme, ad Abano. La famiglia Squarcina non molla, anzi è pronta ad aumentare l’impegno nei numerosi locali notturni di propria proprietà.
In particolare Renato Squarcina e il figlio Francesco hanno deciso di pro lungare il periodo di apertura del Dancing Casablanca, da loro gestito a Montegrotto. Sabato il locale riaprirà con una festa dopo la pausa estiva. Protagonisti saranno i Movida Band e Estefan Dj. Ma la grossa novità arriverà dal weekend del 20-22 settembre. Il Casablanca, storicamente aperto solamente di sabato, triplicherà le aperture. Musica quindi dal venerdì alla domenica, tutti i fine settimana, per sopperire alla chiusura del Ra Stua, prevista per l’inizio di ottobre, quando scadrà il contratto di affitto.
Toccherà eventualmente a un altro gestore riaprire il locale da ballo, anche se al momento di offerte concrete per l’acquisizione dell’attività dagli Squarcina non ne sono ancora arrivate. Le terme sono quindi destinate a perdere uno dei punti di riferimento. Restano sulla piazza, oltre al Casablanca, i locali gestiti da Paolo Squarcina, fratello di Renato.
Paolo Squarcina è infatti il gestore al Abano della storica discoteca P1, all’uscita della bretella di congiunzione con Curva Boston, e del Sotto Sotto, pizzeria-sala da ballo di via Flacco, che da settembre tornerà a proporre musica live da ballare. Il locale rimane aperto solitamente fino all’1.30 di notte. Sempre Paolo Squarcina è il titolare del dancing Luna Blu di via Romana, situato all’interno del complesso del camping Sporting di Montegrotto.
Sul Ra Stua di Abano e sull’Hotel Regina si attendono novità. «Chi acquisterà l’attività prima della scadenza del contratto potrà usufruire del mobilio e conservare le attuali licenze in essere», spiega a proposito del Ra Stua Francesco Squarcina «Purtroppo non riuscivamo più a portare avanti come impegno le due attività contemporaneamente e abbiamo a questo punto fatto una scelta dolorosa». ––
Federico Franchin
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