Grafica Veneta, i lavoratori sfruttati confermano tutte le accuse alla BM Service
PADOVA. Accuse confermate anche se acquisire le deposizioni dei pachistani dipendenti di BM Service e presunte vittime dello sfruttamento all’interno di Grafica Veneta, è stato complicato. Tre le persone sentite in quasi 8 ore. L’incidente probatorio di fronte al giudice Domenica Gambardella e al pubblico ministero Andrea Girlando ha risentito del fatto che i lavoratori non parlano l’italiano e con il traduttore i tempi si sono dilatati e ci sono state ripetute incomprensioni.
Dalle 9.30 alle 12.30 è stato sentito solo il primo teste, poi via vai gli altri. Si prosegue sabato 23 ottobre con gli altri 8. Fuori dall’aula i lavoratori erano assistiti dalle ragazze del “Progetto Navigare” che combattono la tratta. «Non vediamo l’ora che abbiano giustizia, hanno sofferto anche troppo» assicurano. «Adesso molti di loro sono occupati nella logistica e nella ristorazione».
Alla domanda se lo sfruttamento esista ancora nel Padovano sono categoriche: «C’è eccome, ci sono molte situazioni di lavori da 12 ore al giorno, 7 giorni su 7, soprattutto in agricoltura con paghe da 5 euro l’ora contro i 6,5 che prevede il contratto dei braccianti, il cosiddetto “lavoro grigio” è molto diffuso».
PACHISTANI RISARCITI
I lavoratori pachistani sono stati risarciti, hanno già ricevuto dall’azienda di Trebaseleghe circa 20 mila euro a testa: un versamento volontario. Com’era stato promesso. Ora potrebbe slittare di qualche settimana il patteggiamento già fissato per il 13 ottobre per l’ex ad Giorgio Bertan, 43enne di Camposampiero e del responsabile della sicurezza Giampaolo Pinton, 60enne di Santa Giustina in Colle che dovrebbe avvenire al termine dell’incidente probatorio.
Concordata una pena di 6 mesi di detenzione azzerati di fatto dalla conversione della pena detentiva in una sanzione pecuniaria di 45 mila euro. I due manager sono fuori dal processo, ieri infatti erano presenti in aula come imputati i titolari di Bm Service Arshad Badar, 54 anni, e il figlio Asdullah, 28 e altri sette connazionali (quattro dei quali difesi dall’avvocato Pietro Sartori).
VIDEO AL LAVORO, TELEFONI SPACCATI
«Avevamo realizzato un video con il cellulare mentre stavamo lavorando e quando l’hanno saputo ce li hanno presi tutti e li hanno rotti gettandoli con forza a terra» ha detto al giudice il secondo dipendete interrogato in merito ad un episodio accaduto il 25 maggio 2020. Sono stati acquisiti i verbali dei loro interrogatori di fronte ai carabinieri all’epoca delle indagini.
Il giudice ha chiesto ai tre lavoratori (parte lesa assistiti dall’avvocato Giorgio Gargiulo) come venissero pagati, quali fossero gli eventuali legami con Grafica Veneta. Al secondo lavoratore sentito è stata fatta vedere una lettera di licenziamento e lui non ha riconosciuto la sua firma. Grafica Veneta, tramite il legale Fabio Pinelli aveva già sottolineato che pagava un servizio alla BM Service e quindi non era a conoscenza di chi andava al lavoro - era emerso che alcuni pachistani si scambiavano il cartellino tra loro - e di come venivano pagati e trattati dal loro datore di lavoro.
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