Haloterapia, in città trenta centri a rischio

Quando la Parafarmacia di via Facciolati 58B tentò di allargare il suo giro d'affari costruendo una grotta di sale nel civico attiguo, le difficoltà furono tali e tante che i gestori si videro...
Di Riccardo Cecconi

Quando la Parafarmacia di via Facciolati 58B tentò di allargare il suo giro d'affari costruendo una grotta di sale nel civico attiguo, le difficoltà furono tali e tante che i gestori si videro costretti ad abbandonare il progetto a metà.

La haloterapia, o grotta di sale, è un rimedio naturale a disturbi respiratori e dermatologici che trae le sue origini in Polonia, e consiste in una seduta fino ad un'ora in una stanza rivestita di sale minerale in cui uno speciale macchinario diffonde nell'aria lo stesso sale "micronizzato", rendendolo inalabile.

Secondo i promotori di tale sistema, che solo da pochi anni ha attechito in Italia, il sale vasodilata e pulisce i bronchi, dando benefici simili a quelli che si hanno nei soggiorni terapeutici in località marittime.

Come per molti rimedi naturali, però, sull'haloterapia manca una sperimentazione clinica, così, almeno ufficialmente, le grotte di sale non sortiscono nessun effetto sulla salute. Sulla base di questo assunto, lo scorso 30 aprile il Ministero della Salute ordinò agli agenti dei Nuclei Anti Sofisticazione dei Carabinieri, i Nas, la chiusura delle strutture già esistenti. A seguito del ricorso dell'Associazione Italiana Grotte di Sale, il Ministero ha poi ritirato il mandato di chiusura, obbligando però i gestori a pubblicizzare le loro strutture come "estetiche", e vietandodi parlare di benefici .

«Senza la certezza di un beneficio terapeutico la gente non viene», spiega uno dei gestori della Parafarmacia Facciolati «per cui non ce la siamo sentita di cominciare l'attività. Ora ci troviamo con una stanza rivestita di sale completamente inutilizzata... Abbiamo investitosoldi per niente».

«Evidentemente il Ministero della Salute non ha interesse ad avviare una sperimentazione», spiega un rappresentante dell'Associazione Grotte di Sale, «preferendo basarsi sulla parola dei detrattori. Così facendo, però, si castra un notevole giro d'affari. Basti pensare che ci sono una trentina di grotte di sale a Padova, e ciascuna di loro può fatturare 8 mila euro al mese... Tre milioni di euro l'anno sottratti all'economia».

Per ora, quattro centri haloterapici padovani sono sul punto di chiudere. Ma è poi vero che l'inalazione di sale non ha nessun effetto sulla salute?

Lo abbiamo chiesto al dottor Giorgio Svaluto, pediatra, ex dirigente dell'ospedale di Padova e attuale Direttore Sanitario dell'Asl 18 di Rovigo.

«In assenza di una sperimentazione», spiega, «nemmeno io posso pronunciarmi sull'haloterapia. Quello che posso dirvi è che in pediatria si usano da sempre aerosol salini per la cura delle patologie respiratorie, quindi dire che inalare del sale non faccia bene non ha senso. Il fatto che non sia stata fatta nessuna sperimentazione sull'haloterapia è una cosa che mi stupisce».

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