Ritorna al cinema l’horror “made in Bassa”: ecco “Hernest 2”, la quarta pellicola del Galp
Registi e attori amatoriali, ma tanta cura dei dettagli e soprattutto una grande passione: il film sarà proiettato il 21 e 28 marzo al cinema Farinelli di Este

Metti due registi amatoriali che però fanno le cose con grande serietà, un centinaio di aspiranti attori mossi soprattutto da grande passione e una storia dalle tinte decisamente sanguinolente. Il tutto – e qui viene il bello – condito dall’accento veneto e da alcuni luoghi suggestivi della Bassa padovana. Il risultato, si spera, dovrebbe essere un cinemino di periferia pieno zeppo di gente: già, perché la quarta pellicola del gruppo Galp Italia non ha mai tradito le attese, raccogliendo sempre il sold out nelle proiezioni ospitate al Farinelli di Este.
Dopo sette anni di attesa, il cinema horror “made in Bassa padovana” promette un altro pienone: la settimana prossima nel cinema atestino di via Zanchi farà infatti il proprio debutto “Hernest - Parte 2”, nuova opera di Galp Italia, pellicola diretta da Federico Rabacchin e Marco Scucciari, il primo di Borgo Veneto e il secondo di Sandrigo (ma originario di Vighizzolo d’Este). Il film – che segue “Loro”, “Sequor” ed “Hernest” - sarà proiettato al cinema Farinelli venerdì 21 marzo alle 21 e venerdì 28 marzo con due spettacoli, alle 20 e alle 22.10.

Rabacchin, a nome anche del fidato amico e socio Scucciari, racconta l’avventura di questa nuova produzione: «L’ultimo film è stato fatto nel 2018, tutti gli spettacoli erano sold out. Dopo quel successo, nel 2019 abbiamo deciso di girare direttamente “Hernest - Parte 2” e pure “Hernest - Parte 3” per ottimizzare le risorse. Poi è arrivato il Covid e ci siamo fermati per due anni. Le riprese sono ripartite e si sono concluse nel novembre 2023». Un lavoro lungo e impegnativo, ma che promette un risultato ancora più curato rispetto ai precedenti. «È dieci passi avanti rispetto al primo. Abbiamo usato tecnologie di ultima generazione, e per il terzo film – che di fatto sarà un prequel – ci sarà un ulteriore salto qualitativo».
Le riprese, come da premessa, hanno toccato numerosi luoghi molti noti tra Colli Euganei e Bassa: Villa Lando Correr a Lozzo Atestino, Villa Correr a Casale di Scodosia, il parco di Pernumia, il manicomio delle Granzette di Rovigo, il Castello di Bevilacqua, Villa Albrizzi a Este e molte altre. In una delle scorse pellicole, girando alcune scene di satanismo nei Colli, si rischiò anche l’incidente diplomatico: più di qualcuno scambiò figuranti e scenari per vere e proprie messe nere. «Alcune scene sono state girate in pieno inverno, anche se dovevano sembrare estive. Alcuni attori hanno dovuto recitare in maniche corte con il gelo». Insomma, massima attenzione ai dettagli.
La trama del film riprende il filo del primo capitolo, ma con una storia autonoma: Hernest, dopo aver compiuto un massacro, viene tenuto prigioniero nella villa dell’ex direttore del manicomio, Pier De Basque. Qui, sotto la sorveglianza della dottoressa Antonella Bruna e di Anika (sorella di una delle vittime del primo film), si prepara una nuova carneficina. Anika ha assoldato un amico, Vanio, per vendicare la morte del fratello, ma l’impresa si rivelerà tutt’altro che semplice.

Tra i protagonisti ci sono Nicola Pavan nei panni di Hernest, Fiammetta Trivellin (Anika), Mattia Polato (Vanio), Matteo Cognolato, Maila Turin e Jessica Targa. Compaiono anche Elvis Ongaro, Simone Carito, Laura Barin, Marta Molon, Valentina Bergo e tanti altri. Alcuni attori del primo film tornano a interpretare i loro ruoli, tra cui Ana Barcis, Denis Poli e Manuel Scattolin. Non c’è un attore professionista tra questi, e in realtà è proprio questa la vera forza dell’opera.
«Il film è completamente autoprodotto. Il montaggio questa volta l’ho curato io, mentre Marco si è occupato degli effetti digitali, oltre che delle riprese con me. Lui infatti è primo cameraman e co-sceneggiatore del film. Purtroppo, non siamo riusciti a testare l’intelligenza artificiale per il montaggio per mancanza di tempo, ma abbiamo compensato con tanto lavoro manuale».
Continua Rabacchin: «Per me questo non è solo un hobby. Nella vita sono operaio alla Komatsu, ma il cinema è la mia vita. Ho sempre sognato di farlo a tempo pieno». Una passione che si riflette in tutto il cast, formato da oltre 30 persone solo per il secondo film e quasi 100 contando l’intera trilogia. «Tutti volontari, appassionati, gente che si è messa in gioco. Qualcuno ha scoperto un talento che non pensava di avere».
L’horror “made in Bassa” riempirà ancora le sale? Appuntamento a venerdì, i biglietti si potranno acquistare direttamente in serata al costo di 6 euro. —
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