Hot dog e toast, in centro a Padova altri due locali

In Riviera Tito Livio e in via Dante sbarcano due catene italiane. Chiude il vegano di Bergamasco
Il team di Peterland, a Padova
Il team di Peterland, a Padova

PADOVA. In città cresce la moda dello Street Food. L’ultimo nato nel mondo variegato dei fast food è Peterland, il nuovo locale aperto in Riviera Tito Livio 38, quasi di fronte all’istituto Dante Alighieri. Nei week end resta aperto dalle 7.30 alle 2.

Peterland, apre a Padova nuovo fast food delle patatine

Fa parte di una catena di fast food all’italiana, la cui sede centrale è a Napoli-Fuorigrotta, con locali già attivi a Roma (quattro), Pescara, Ferrara, Treviso, Verona, Udine, Cosenza-Rende. I prezzi sono decisamente bassi e per i panini e gli hot dog venduti, sia al banco che ai tavoli, sono utilizzate carni, di manzo e di pollo, di qualità. La specialità è il cuoppo con le patatine originali, cotte al momento, made in Amsterdam.

Intanto in via Dante, angolo via Santa Lucia, in pratica a fianco dell’osteria napoletana Rosso Pomodoro e a venti metri dal negozio dove tanti anni fa c’era anche una bottega che vendeva l’olio sfuso a bicchiere, in un vano al piano terra dove si trovava un negozio di abbigliamento, è in apertura John Toast. Un nuovo fast food all’italiana, che non ha niente a che fare con la catena dei Capatoast (in via Manin). Ha la sede centrale a Torino, in via Duca degli Abruzzi, nei pressi del Museo Egizio e fa parte della società Italia Royal Food. Altri “John Toast” sono in apertura a Sanremo, Modena, Milano, Parigi e Canton. Nei menù quotidiani sono previsti tre tipi di panini: toast classico, rusticone e open sandwich.

Intanto, sempre in via Dante, sono già iniziati i lavori di ristrutturazione, ai civici 9 ed 11, dopo la chiusura della gastronomia Al Portego. Non dovrebbe rinascere più come locale pubblico, ma gli spazi liberi dovrebbero diventare spazi specifici del restaurando palazzo d'epoca, i cui lavori sono stati appaltati all’impresa Franco, di Vigonza. Ma, nella zona delle piazze, non ci sono solo negozi e locali che aprono. In via Daniele Manin, poche settimane fa, ha chiuso i battenti la bottega -ristorante naturista Doody’z, che era stata aperta dall’ex campione di rugby, Mirco Bergamasco e dalla moglie. «Non ce n’eravamo neanche accorti», dice Lorenzo Michielan, titolare veneziano della bottega alimentare Caberlotto, che proprio in questi giorni ha celebrato la cerimonia tradizionale del tè asiatico con due giapponesi in kimono. «La chiusura è avvenuta dalla sera alla mattina. Peccato. Era un locale dove la qualità offerta ai clienti era sempre assicurata». (f.pad.)

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