I colori come nomi in codice «Niente verde? Portami la blu»
INTERCETTAZIONI
Riferimenti espliciti a investimenti in Bitcoin e al traffico di droga emergono dalle intercettazioni telefoniche, le poche che è stato possibile fare.
Lovato: “Quanta ne hai?” Akyil: “Quella verde di settembre non c’è”. Lovato: “Beh, quella blu allora”. Akyil: “C’è solo quella blu”. Lovato: “Chi caz... ce l’ha quella verde... l’avrò io...”. Lovato: Beh, quella di ottobre gliela avrò data a inc...”. Akyil: “Si sì vabbè, io ti ho fatto la foto”. Lovato: “Beh, beh grazie, ciao che ho una laurea qua”.
Poi c’è una conversazione, sempre tra i due del novembre 2017 (come la precedente). Lovato: “Buonasera, buonasera, coma va con il signor Bitcoin?”. Akyil: “Signor Bitcoin 23.700 ... lunghissimo, ogni 5 minuti vado a vedere”. Lovato: “Non finirete mai più, finirete a mezzanotte, finirete alle 3 (bestemmia)”. Akyil: “Uno di due, uno di due, soprattutto”. Lovato: “Tu devi confermare il primo fisicamente, poi aspettare ... Quindi ho pagato per spostare in un conto più veloce, tutto il giorno che facciamo queste quotazioni. Va bene dai, ci hanno annullato quella su Mainergate... quella è annullata ormai, 17.53 mi sa che c’è la pagina aperta, guarda se c’è qualche ordine in sospeso... mi sa che ormai è andato ... 23 mila solo e 74 bella roba”.
Akyil comunica poi a Lovato che sia la chiavetta che Internet fisso non funzionano e lui risponde che ha capito e che la password ce l’ha. C’è inoltre agli atti una conversazione tra Akyil e un tecnico, nel quale il primo chiede se è possibile installare dei pannelli solari per produrre energia elettrica, avendo dei consumi molto elevati in bolletta che voleva ridurre o almeno tentare di ridurre (in effetti alcune bollette Enel della villetta di via Mentana dove viveva, acquisite dai poliziotti, risultano di 390 euro a bimestre). Nell’occasione Akyil spiega che il suo computer consuma più di mille watt e ha otto schede video «per fare Bitcoin».
Significative poi alcune intercettazioni tra Claudio Andrea La Rosa e il figlio Andrea Alessandro. Il trasporto della droga è “marca della Vespa, 28” per non dire via Piaggio.
Poi la marijuana nella macchina presa a noleggio puzza e Claudio assicura al telefono: “C’è un tanfo in macchina... sto fumando un sigaro. Fai conto che ho messo uno scatolone dietro”.
E ancora in una telefonata Claudio chiama la Hertz per prenotare un’auto a noleggio: “Allora guardi il veicolo poi loro mi danno sempre l’upgrade... mi dia una categoria media, importante è che abbia un buon bagagliaio”.
C’è poi il dialogo tra padre e figlio. Il primo comunica che ha consegnato il materiale a Lovato a Padova, raccontando che, si legge, “Lovato è proprio un tipo simpaticissimo e che in quella casa dev’esserci un bordello di gente”.
Carlo Bellotto
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