I dimenticati di Agripolis «Tre bus per arrivare qui»

Dottorandi in marcia per chiedere trasporti pubblici efficienti e piste ciclabili «Sensibili alla mobilità sostenibile, ma al momento non c’è alternativa all’auto»

Una passeggiata da Ponte San Nicolò ad Agripolis (Legnaro), per invitare a rinunciare all’automobile, ma anche per ricordare quanto questo sia difficile per chi non ha a disposizione né mezzi pubblici né piste ciclabili sicure. Così il polo di Agraria e Veterinaria dell’Università (che fa muovere circa tremila persone ogni giorno) ha deciso di manifestare la propria adesione all’iniziativa “M’Illumino di Meno”, promossa dal programma radiofonico Caterpillar, su Radio 2.

Visto che il tema di quest’anno tratta la “bellezza dell’andare a piedi”, un coraggioso gruppo di dottorandi ha deciso di ritrovarsi a Ponte San Nicolò - lì dove si fermano le linee urbane - e di affrontare il rimanente tragitto passeggiando. Tra meteo e orario (8.30) l’esperimento si è rivelato più temerario del previsto. Ma non tanto da scoraggiare i ragazzi, che si sono ritrovati in un gruppo forse poco numeroso, ma convinto: c’erano ricercatori, dottorandi, studenti ed ex studenti, tecnici e professori. Tutti uniti per sottolineare l’importanza della sostenibilità ambientale, ma anche per sensibilizzare la città sulla loro odissea quotidiana.

«Non vengo da molto lontano, abito a Rubano», racconta Alessia Portaccio, «all’università arrivavo in bici fino alla fermata della corriera e poi prendevo i mezzi, ma ora che ho superato i 26 anni spenderei 58 euro al mese, solo per quella specifica tratta. Contando che la linea extraurbana non passa oltre le 20.15 di sera e che non avrei altro modo di usare l’abbonamento, è davvero tanto. E la sera rischierei spesso di rimanere a piedi». «Il problema», sottolinea Sofia Destro, ex studentessa, «è che gli abbonamenti non sono integrabili, quindi per prendere più mezzi dobbiamo sommare più abbonamenti, arrivando a spendere anche 150 o 200 euro al mese». È il caso di Nebjosa Nikolic, che viene tutti i giorni da Vicenza: «Prendo il treno più la corriera, impiego un’ora e mezza e spendo più o meno 100 euro al mese, praticamente una borsa di studio intera». Anna Favaro, invece, è responsabile del servizio amministrazione dei laboratori dell’Infn, e ogni giorno parte da Madonna Pellegrina, lascia a scuola i suoi due bambini in via Facciolati e poi prende la corriera. «Ma le corse sono state molto ridotte e spesso sono ampiamente in ritardo, anche di mezz’ora», lamenta. Ecco quindi le proposte: «Noi dottorandi di Agripolis lavoriamo quasi tutti nell’ambito della sostenibilità», spiega Emilia Pellegrini, «e proprio per questo crediamo nell’uso dei mezzi pubblici e delle due ruote. Per questo chiediamo al Comune di venirci incontro: con una pista ciclabile protetta e sicura; con abbonamenti al trasporto locale integrati che quindi siano meno costosi, tariffe ridotte oppure semplicemente allungando di pochi chilometri la corsa della linea urbana. Sarebbe poi utile avere una piattaforma di carpooling»

(s.q.)

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