I familiari dei 70 in casa di riposo «Ora speriamo non venga chiusa»
BOVOLENTA. Carenza di personale e operatori, ospiti costretti a letto fino alla tarda mattinata, lavoratori sottoposti a turni serrati, menù non sempre all’altezza, problemi con il guardaroba: sono alcuni dei disservizi lamentati nei mesi scorsi dai familiari degli ospiti della casa di riposo Sereni Orizzonti.
È da queste segnalazioni che è partita anche l’indagine ispettiva della Regione che ha messo in luce alcune pecche nella gestione della residenza per anziani aperta 3 anni fa dalla società friulana. «Il periodo più critico lo abbiamo raggiunto la scorsa estate», racconta Guglielmo Betto, portavoce dei familiari, «quando la mancanza di personale era più che evidente. Certi giorni c’erano appena 2-3 operatori per 70 ospiti e per un periodo abbiamo assistito a continui turn-over di personale. Più di qualche volta abbiamo trovato gli anziani a letto alle 11 del mattino, ancora da cambiare dalla sera prima. Con così pochi operatori era impossibile garantire un servizio adeguato e lo abbiamo fatto presente in più occasioni alla direzione. Abbiamo parlato anche due dirigenti della Sereni Orizzonti arrivati da Udine, ai quali abbiamo fatto presente che il poco personale in servizio era evidentemente sovraccaricato di lavoro e, per quanto i singoli operatori cercassero di fare del proprio meglio, non era umanamente possibile seguire tutti gli ospiti. Abbiamo raccolto lamentele anche sul cibo, non sempre apprezzato e di qualità, e sulla gestione del guardaroba, visto che alcuni capi sono stati smarriti, nonostante le etichette. Dopo le nostre segnalazioni qualcosa è cambiato e nelle ultime settimane la situazione era migliorata». Gli stessi rilievi erano emersi anche dall’esito della visita ispettiva della Regione, chiesta dal consigliere regionale Pd Claudio Sinigaglia su sollecitazione del consigliere comunale di opposizione Matteo Griggio. Ora ovviamente i parenti degli ospiti e i dipendenti si interrogano sul futuro della struttura.
Sereni Orizzonti ha garantito che non vi sarà alcuna ripercussione sulle attività e la prossima settimana incontrerà sia i familiari che i dipendenti con i rappresentanti sindacali. Nella struttura di Bovolenta lavorano circa 50 persone tra operatori sanitari, infermieri, addetti alle pulizie e amministrativi.
Nella Rsa di Conselve, gestita in appalto global service con l’Usl 6, i dipendenti sono circa 35. E proprio da Conselve alcuni familiari degli ospiti raccontano che, al momento del decesso del loro congiunto, si sono dovuti sobbarcare i costi dell’impresa funebre per il trasporto immediato della salma all’obitorio nella casa di riposo di Bovolenta, perché secondo l’azienda quello dell’ospedale conselvano non sarebbe stato a norma. —
Nicola Stievano
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