I Negrita in versione vintage «La scoperta dell’acustica»

PADOVA. Parte dal Gran Teatro Geox di Padova, domani sera 15 febbraio, il primo tour acustico dei Negrita “Unplugged 2013”, dopo la data zero di questa sera a Cagli. La rock band lascia da parte le chitarre elettriche e i distorsori per proporre un’inedita versione unplugged degli hit e dei vecchi brani che per molto tempo erano rimasti esclusi dai concerti. Ne parla Enrico Salvi, “Drigo”, chitarrista della band.
Come mai un tour acustico nei teatri?
«Perché non l’abbiamo mai fatto prima. Con gli strumenti acustici ci capita molto spesso di comporre ma non avevamo mai avuto l’occasione di affrontare un tour completamente unplugged. È anche la prima volta nei teatri, una dimensione particolare. Solitamente ci esibivamo nelle grandi arene estive all’aperto o nei palasport. Il teatro richiede un’attenzione particolare a chi suona e anche a chi ascolta. Si può giocare con i silenzi e con le piccole sfumature della musica, a differenza di un concerto elettrico».
Come avete costruito lo spettacolo?
«Siamo partiti dallo scegliere i pezzi. La scaletta comprende canzoni che non suoniamo più dal vivo da tanto Naturalmente ci sono anche le hit. In totale eseguiremo circa 30 pezzi, tra cui “Bum bum bum” e “Bonanza” dal primo album, “Vai, ragazzo vai” dal secondo, “Fragile” da “Reset” e “Luna” da “Radio Zombie”. Non mancheranno ovviamente le ballad acustiche come “Ho imparato a sognare”».
Come avete lavorato sui nuovi arrangiamenti unplugged?
«L’approccio è stato lo stesso che usiamo quando arrangiamo per un album. La differenza è che ci siamo trovati a lavorare per due mesi su canzoni vecchie e non nuove. Il procedimento però è lo stesso: abbiamo costruito dei nuovi arrangiamenti per dare alle vecchie canzoni una veste acustica più piacevole possibile. Alcune hit sorprenderanno il pubblico».
Cosa è cambiato nel vostro modo di lavorare, usando gli strumenti acustici?
«Per gli ultimi album, abbiamo lavorato molto davanti al computer mentre questa volta siamo tornati con le chitarre in mano come ai vecchi tempi. Da quando Roberto Zamagni, il nostro batterista storico, ci ha lasciati nel 2003, ci troviamo a lavorare agli arrangiamenti di un disco elettrico senza un batterista e siamo costretti a partire da groove elettronici realizzati al computer. La versione acustica ci ha permesso di tornare alle origini».
Per questo tour userete delle chitarre acustiche vintage?
«Non penso che ci potrebbe essere un’occasione migliore».
Farete un disco live del tour unplugged?
«Penso di sì, ci stiamo ragionando perché anche l’anno scorso siamo usciti con un album live, pur nella nostra tradizionale versione elettrica. Potremmo anche registrare un cd dal vivo in studio in una pausa del tour, vedremo».
Avete già iniziato a comporre per il prossimo disco?
«Avevamo iniziato, poi ci siamo interrotti quando ci hanno proposto il nuovo tour».
Durante il “Dannato vivere Tour” avete usato anche delle basi preregistrate.
«Abbiamo voluto con noi la scorsa estate John Type, grandissimo dj. Spesso metteva delle basi per rendere al meglio i pezzi tratti da album in cui l’elettronica aveva un ruolo importante».
Biglietti a partire da 25 euro, Ticketone.
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