I piccioni invadono l’ospedale di Schiavonia: l’Usl 6 rimedia con reti e aghi per un costo di quasi 40 mila euro
L’azienda sanitaria parla di «situazione che necessita di soluzione immediata». Una ditta trevigiana interverrà con dissuasori e controlli costanti su tutta l’area
MONSELICE. C’è un problema cronico che affligge l’ospedale “Madre Teresa” di Schiavonia e, almeno per questo, i virus non c’entrano nulla. Il nemico giurato del polo unico della Bassa è infatti…la proliferazione di colombi.
Lo è al tal punto che, nei giorni scorsi, l’Usl 6 Euganea ha affidato a una ditta specializzata di Roncade (Treviso) il compito di mettere in atto tutta una serie di azioni e accorgimenti per debellare gli sgraditissimi “degenti”. La spesa totale è di quasi 40 mila euro.
«A distanza di alcuni anni dall’attivazione dell’ospedale, la nidificazione dei colombi è diventata sempre più invasiva in tutta la struttura e in particolare nelle facciate post a nord, sud e sud-est e nelle aree esterne della copertura dell’intero complesso ospedaliero», denuncia l’Usl 6, che ha compiuto più di un sopralluogo rilevando «una situazione che necessita di soluzione immediata».
Già nell’estate 2020 si era provato a risolvere la situazione con la pulizia delle aree infestate e con la posa di alcune opere ornitologiche, ma gli interventi non sono bastati.
Da qui la necessità di azioni più efficaci: nuove reti “birdnet” sull’edificio che ospita il monoblocco, per quasi 900 metri quadri; dissuasori meccanici ad aghi per 60 metri nel blocco dell’area operatoria; un sistema a reti morbide sui 600 metri quadri dell’isola ecologica. E ancora, su tutto l’ospedale è stato richiesto un controllo costante della tenuta delle reti: almeno 72 ore di lavoro richiesto alla ditta trevigiana.
Nella determina aziendale non si fa alcun riferimento a veleni o abbattimenti.
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