I primi 70 anni di Petrolini reincarnato

 
ROMA.
Attore, regista, cantante e doppiatore, Gigi Proietti oggi spegne 70 candeline. La sua comicità, le sue macchiette "petroliniane", gli scioglilingua, le canzoni, le parodie, le barzellette mimate ne hanno fatto un grande maestro del teatro, ma la sua carriera ha toccato anche cinema e televisione. Inizia a esibirsi con la chitarra nei locali notturni della capitale durante gli anni dell'Università e, fin dagli esordi, si divide tra il teatro, il cabaret, il gruppo di avanguardia 101, il cinema e la televisione. I primi successi arrivano nel 1968 quando sostituisce Domenico Modugno nello spettacolo di Garinei e Giovannini "Alleluia Brava Gente" accanto a Renato Rascel. Da quel momento in poi ha inizio un susseguirsi di spettacoli di successo. "A me gli occhi please" è lo spettacolo-cult nato nel 1976 nel Teatro Tenda di Roma, dove l'istrionico attore traeva oggetti dimenticati spesso appartenenti al passato, come nel caso della paglietta di Petrolini.  Ricordiamo anche "Caro Petrolini", "Cirano", "I sette re di Roma" oltre a molti altri. All'inizio della carriera, anche per mantenersi tra una tournèe e l'altra, Gigi Proietti si è dedica al doppiaggio: presta la voce a Gatto Silvestro, in compagnia di Loretta Goggi (Tweety), a Richard Burton, Richard Harris, Marlon Brando, Robert de Niro e Dustin Hoffman. Sua è la voce del famoso grido "Adriana!", del primo "Rocky".  Famose inoltre sono le sue innumerevoli interpretazioni cinematografiche (ricordiamo "Febbre da cavallo") e quelle televisive ("Il Maresciallo Rocca", o "Preferisco il Paradiso", dove interpreta San Filippo Neri). Dal 1978 assume la direzione artistica del Teatro Brancaccio di Roma, creando un suo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per i giovani attori (la stessa cosa farà Vittorio Gassman con la sua Bottega Teatrale di Firenze), portando in scena con i suoi allievi durante gli anni ottanta numerosi spettacoli assai apprezzati. Nello stesso tempo si cimenta anche con la regìa teatrale, specializzandosi in adattamenti teatrali di successi cinematografici, oltre a curare la messa in scena di diverse opere liriche tra il 1983 e il 2002. Dal 2007 non è più direttore artistico del Teatro Brancaccio ma del GranTeatro di Roma. Per quanto riguarda il piccolo schermo, nel 1966 Proietti debutta in televisione nello sceneggiato "I grandi camaleonti", diretto da Edmo Fenoglio. Collabora con Ugo Gregoretti con il quale nel 1974 propone uno spettacolo sperimentale che tenta di fondere il varietà con lo sceneggiato, Sabato sera dalle nove alle dieci, dove Proietti è conduttore, compone e canta la sigla iniziale ed interpreta quattro ruoli.  Insieme ad Antonello Falqui raggiunge la vetta massima a livello artistico sul piccolo schermo, col varietà "Fatti e fattacci" (1975), insieme a Ornella Vanoni, Giustino Durano e Massimo Giuliani. Nel 1981 rientra in televisione con lo sceneggiato "Fregoli" diretto da Paolo Cavara, ispirato alla vita del grande trasformista Leopoldo Fregoli nel quale riveste i panni di ben 75 personaggi, oltre a comporre e cantare la sigla di chiusura, "Prima de pijà sonno". Inoltre è conduttore dei varietà Fantastico 4 (1983) diretto da Enzo Trapani e Di che vizio sei? (1988) per la regìa di Adolfo Lippi. Come regista televisivo debutta nel 1990 con una delle prime sitcom italiane, Villa Arzilla, basato sulle vicende di un gruppo di anziani pensionanti in una casa di riposo. Nel 1992 le serie di telefilm "Un figlio a metà", bissato dal seguito "Un figlio a metà - Un anno dopo" (1994), diretti da Giorgio Capitani, dove interpreta il ruolo di un doppiatore cinematografico, quindi nella sitcom "Italian Restaurant" (1994) con Nancy Brilli. Nel 1996 arriva il trionfo della serie televisiva "Il Maresciallo Rocca", creato dalla coppia Laura Toscano e Franco Marotta nella quale l'attore romano interpreta il ruolo di Giovanni Rocca, vedovo con tre figli a carico, maresciallo comandante a Viterbo.

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