I Samoiedo di Casa Kaly hanno trovato famiglia

Si è concluso il braccio di ferro fra gli eredi dell’allevatore e l’associazione che voleva togliere i cani dalle gabbie

PONTELONGO. Sally, Leon, Peggy, Kira e altri undici esemplari di Samoiedo hanno finalmente trovato una casa e il calore di una famiglia che li potrà ricoprire di affetto e cure.

Si è conclusa nel migliore dei modi, nonostante ci sia voluto più di qualche mese, la vicenda dell’allevamento “Casa Kaly” di via Zuccherificio. Un tempo tuttavia interminabile, in cui a pagarne le spese rischiavano, loro malgrado, di essere proprio questi splendidi ma indifesi cani di razza che per quasi otto mesi sono rimasti in una situazione di limbo, rinchiusi in gabbie ospitate in baracche che per tutta l’estate sono state davvero incandescenti.

È una storia del tutto particolare quella di questo allevamento, tanto famoso in tutta Europa quanto pressoché sconosciuto in paese. Per quarant’anni è stato portato avanti da Giancarlo Mazzucato che ha fatto dei Samoiedo una vera e propria ragione di vita, tanto da diventare un vero punto di riferimento tra gli appassionati italiani ed europei.

I suoi cani hanno vinto concorsi internazionali e partecipato a trasmissioni televisive. Quando, alla fine dello scorso anno, l’allevatore è però venuto improvvisamente a mancare, i cani sono stati quasi abbandonati a loro stessi perché non c’era nessuno che potesse prendersene adeguatamente cura. A quel punto si è fatta avanti l’associazione “Samoiedo” che, in ragione della lunga amicizia con Giancarlo Mazzucato, ha fatto di tutto per riuscire a entrare nell’allevamento per accertarsi delle condizioni di salute degli animali.

L’iniziale ritrosia della figlia di Mazzucato e le difficoltà legate alle pratiche ereditarie, hanno reso per mesi l’accesso all’allevamento praticamente impossibile. La situazione si è sbloccata a metà luglio, quando del caso sono stati messi al corrente anche i carabinieri del Cites e il nuovo sindaco Roberto Franco. Dopo settimane di estenuanti trattative, il lieto fine. I quindici cani, nove adulti e sei cuccioli, hanno tutti trovato, tramite proprio l’associazione, una sistemazione sicura e affidabile. I nuovi padroncini sono arrivati da tutta Italia per assistere all’apertura delle gabbie.

Alla fine si è convenuto, fintanto non saranno risolte le beghe ereditarie, per un deposito fiduciario che si trasformerà in una cessione definitiva già stabilita secondo un preliminare d’acquisto stipulato in base a una stima del valore di ciascun esemplare, fatta dal cancelliere del Tribunale.

Alessandro Cesarato

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