I “sorrisi con il rossetto” delle donne senza trucchi

PADOVA. «Mettiti la salute sulle guance». Glielo diceva sempre sua nonna quando la vedeva uscire di casa senza neppure un filo di fard sulle gote, il poco che bastava per darle quell’aria un po’ più fresca. Così, senza niente, appariva troppo spenta, troppo poco curata agli occhi di una donna che nonostante i suoi novant’anni non andava struccata e con i capelli in disordine neppure dal panettiere sotto casa. La sua femminilità lei non l’ha mai voluta perdere, neppure a novant’anni. Un tenero ricordo di sua nonna. Questo è bastato a Lisa Marinetto, 32 anni, fotografa per hobby e per passione, a inventare “Sorriso con rossetto”, un’iniziativa che da giugno sta portando avanti con entusiasmo insieme all’amica e make up artist Elisa Schiavon, detta Siza, 30 anni. Un progetto “pensato con il cuore” che vuole regalare quel tocco di femminilità e leggerezza che porta con sé il trucco anche a quelle donne che da troppo tempo per la loro condizione hanno smesso di sentirsi belle. «Andiamo nelle comunità terapeutiche dove vivono donne di tutte le età con problemi psichici, Elisa le trucca e io le fotografo», racconta Lisa Marinetto. Il tempo di un pomeriggio, tanto poco basta alle ospiti di queste comunità per volersi bene, sentirsi vive, belle come da tempo non ricordavano più di essere. «A me sta bene il rossetto rosso», «Io con l’ombretto così scuro non mi piaccio», «Con la mia carnagione che fondotinta posso usare?». Sono un fiume in piena le ospiti delle case terapeutiche quando vedono arrivare le due ragazze. Tra ombretti, pennelli, matite, rossetti hanno mille domande da fare che chissà da quanto tempo non facevano più a nessuno. Chiedono consigli di bellezza e ciò che forse è ancor più bello è che finalmente sorridono.

«È una gioia enorme per noi vedere queste donne soddisfatte, contente come bambine al luna park, addirittura commosse», dice Lisa, che tra le tante ricorda con piacere la storia di Giuliana, una delle ospiti di una casa di cura. «Quando siamo arrivate nella comunità nessuno, comprese le operatrici, si sarebbe mai aspettato che Giuliana uscisse dalla sua stanza e venisse a presentarsi, meno che meno che si sarebbe lasciata truccare». E invece la donna ha sorpreso tutti, forse incuriosita, forse stimolata da qualcosa che si è dimostrato essere più forte della sua apatia. Fatto sta che Giuliana si è messa per la prima volta in gioco. «Quando l’abbiamo vista sbucare dal corridoio della struttura avanzava timidamente e aveva lo sguardo perso, assente», prosegue Lisa. «Abbiamo voluto chiedere conferma all’operatrice prima di cominciare a truccarla e fotografarla, eravamo anche noi un po’ preoccupate, ma alla fine è andato tutto per il verso giusto»: appena mezz’ora e Giuliana era un’altra persona. Bella, bellissima. I capelli scuri e gli occhi neri risaltavano sulla carnagione chiara e il rosso del rossetto. Era cambiata, e non solo esternamente. Finalmente sorrideva. I suoi occhi prima spenti brillavano alla vista della sua immagine riflessa sullo specchio e immortalata in quelle fotografie che la facevano quasi commuovere. «È scesa una lacrima anche noi. Grazie al trucco, una cosa così frivola, ma così importante per una donna, abbiamo ridato un po’ di fiducia in sé stessa a una persona che sembrava averla persa». È felice Lisa Marinetto, le piace immortalare con la sua macchina fotografica le immagini del prima e del dopo, della trasformazione esteriore ma anche interiore di queste donne. «Per ora siamo andate a far visita alle ospiti della comunità Meridiana di via del Bigolo, a Mortise, e della casa Biancospino a Taggì di Sotto, ma vorremmo allargare il progetto», spiega la trentenne. «Ci piacerebbe coinvolgere anche persone che hanno avuto malattie oncologiche ed ex tossicodipendenti, perché se basta un po’ di rossetto per regalare un sorriso, beh allora abbiamo trovato la formula giusta».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova