Idea anti-crisi: le mense studentesche diventano ristoranti

L'idea è quella di aprire le mense gestite dell'Esu, una sera alla settimana, non solo agli studenti iscritti al Bo, ma a tutta la cittadinanza. Si chiama «Progetto convivium»: cene complete a 12 euro
PADOVA. Si chiama «Progetto Convivium» ed è la nuova iniziativa messa in cantiere dal commissario straordinario Esu, Rocco Bordin, per rilanciare l'immagine dell'ente regionale per il diritto allo studio universitario. L'idea è quella di aprire le mense gestite dell'Esu, una sera alla settimana, non solo agli studenti iscritti al Bo, ma alla cittadinanza. «Vogliamo proporre delle serate a tema - spiega Bordin - in cui abbinare alla cena anche la discussione su alcuni argomenti specifici legati alla cultura alimentare-culinaria. E non solo, perché oltre al cibo, accosteremo anche la programmazione di alcuni piccoli spettacoli musicali recitati dagli studenti universitari».


Eventi a cui i padovani potranno assistere degustando le pietanze di un menù completo (dall'antipasto al dolce) alla cifra «politica» compresa tra i 10 e i 12 euro. «Aprire le nostre mense, in una città che offre pochi servizi in proporzione alle tasse applicate, crediamo sia anche una maniera per combattere la crisi - prosegue il commissario straordinario dell'Ente di via San Francesco - Spero che in questo progetto mi vogliano seguire sia l'amministrazione comunale, sia il Bo».


Il primo «convivio» si terrà alla fine di ottobre. Una serata dal titolo «Dimmi cosa mangi. Dimmi come mangi», in cui saranno invitati a dialogare con i commensali alcuni tra i più importanti nutrizionisti del nostro Ateneo. Seguiranno poi le cene etniche, quelle dedicate alla cultura dell'alimentazione sportiva e i menù cucinati da alcuni chef giudicati poi direttamente dai commensali. «Partiremo con l'apertura della mensa San Francesco - spiega Rocco Bordin - poi, l'idea è quella di allargare il progetto anche alla nostra struttura del Piovego». La straordinaria apertura dei "ristoranti" Esu dovrebbe avvenire il venerdì o il sabato sera. «Sul giorno - precisa il commissario - dobbiamo ancora prendere una decisione. Lo faremo ascoltando anche i ristoratori cittadini, perché la nostra iniziativa non vuole certo creare concorrenza sleale, bensì un'opportunità per far conoscere un servizio ai cittadini e per aprire le nostre porte alle persone che non ci conoscono. Insomma vogliamo metterci in rete con gli altri servizi offerti ai padovani». Ogni anno le mense gestite dall'Esu forniscono agli studenti circa 1,5 milioni di pasti.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova