Identificato il pistolero che faceva il tirassegno sui segnali stradali

L’imprenditore ha bersagliato i cartelli sulla Sr 53 Postumia a colpi di rivoltella: un passante ha preso il numero di targa

CITTADELLA. Spari ai cartelli stradali, i carabinieri beccano il responsabile partendo dalla segnalazione di un automobilista di passaggio. Sembravano coperti da un alone di mistero i colpi esplosi contro la segnaletica orizzontale lungo la Postumia, tra Cittadella e Fontaniva, l’1 novembre scorso; quel giorno le forze dell’ordine furono allertate dopo che alcuni cittadini avevano sentito i misteriosi botti a ripetizione lungo la strada. Stando a quanto raccolto dai carabinieri dell'Alta Padovana, il pirata della strada aveva piazzato dei colpi di arma da fuoco contro i cartelli orizzontali, per poi fuggire. Un blitz consumatosi tra le 11.30 e mezzogiorno. Sul posto i rilievi consentirono di recuperare alcuni bossoli sotto un cartello e si passarono poi al vaglio i fotogrammi delle nuove videocamere di sorveglianza che permettono di rintracciare le targhe delle vetture in transito.

Così, grazie a un meticoloso lavoro di indagine, nei giorni scorsi gli uomini dell'Arma di Cittadella, guidati dal luogotenente Renato Lago, sono riusciti a individuare il responsabile. Si tratta di un cinquantenne trevigiano, un imprenditore, che si è beccato una denuncia per danneggiamento ed esplosioni pericolose. La ricostruzione dell'accaduto è stata quindi definita nei dettagli: l'uomo, poco prima di mezzogiorno del primo novembre, stava viaggiando da Vicenza verso Treviso e con una pistola di piccolo calibro, regolarmente detenuta, ha iniziato a sparare ai cartelli stradali. Un "gioco" assurdo e pericoloso. Il suo tiro al bersaglio è andato a colpire soprattutto un segnale di progressiva chilometrica, che scandisce i chilometri dall'inizio di una strada. Il maturo teppista pensava di non essere stato visto da nessuno, ma non aveva fatto i conti con un automobilista di passaggio che, dopo alcuni istanti di sorpresa e paura, ha avuto la prontezza di annotare sia il modello dell'auto che, sia pur in modo parziale, il numero di targa. Tutti i dati sono stati forniti alle forze dell'ordine e, alla fine, i militari sono riusciti a chiudere il cerchio e ad arrivare al responsabile.

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