Il 25 Aprile supermercati aperti a Padova, Coop unica eccezione

Posizioni più variegate in vista dell’1 maggio: Alì disponibile alla chiusura L’opposizione di lavoratori e sindacati. «Molti padovani fuori per il ponte»
BARSOTTI - SUPERMERCATI APERTI A PASQUETTA
BARSOTTI - SUPERMERCATI APERTI A PASQUETTA

PADOVA. Niente da fare. Non è servito a nulla l’appello di commesse, cassiere e magazzinieri, dei sindacati di categoria (Filcams, Fisascat e Uiltucs), di Ascom e di Confesercenti a Pasqua e a Pasquetta. Anche per mercoledì 25 Aprile, Festa della Liberazione, e per martedì primo maggio tornano le aperture straordinarie per quanto riguarda i centri commerciali, i supermercati e i grandi magazzini.

Dopodomani resteranno aperti, con orari differenziati, tutti i supermercati. Solo la Coop terrà le serrande abbassate ormai per antica abitudine che arriva dall’Emilia-Romagna. Tra quelli aperti il 25 Aprile ci sono Pam (grandi), Pam (local), Despar, Famila, Lidl, Alì Market, Conad, Prix Quality.

Diverso il quadro annunciato per la festa dei lavoratori. Al momento hanno annunciato la chiusura solo Coop, gruppo Alì e Famila. Anche il gruppo Despar dovrebbe tenere chiuso (il Despar Express in stazione al binario uno), ma la scelta di Aspiag Service non è ancora definitiva. Dovrebbero restare aperti, almeno al mattino, anche i Pam. Il primo maggio resterà aperto l’outlet dolciario DS in Piazza Garibaldi (ex Upim). Durante la Festa della Liberazione saranno aperti, in centro storico, La Rinascente, Coin, Oviesse, Zara, H&M, BenettonStore e tanti singoli negozi, specialmente quelli in franchising. Come già, in passato, alla vigilia delle altre festività nazionali violate, scendono in campo i sindacati confederali e associazioni dei commercianti.

«Le aperture all’infinito colpiscono al cuore i negozi di vicinato» sottolinea Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom. «Non è una buona scelta anche dal punto di vista economico perché saranno tantissimi i padovani a preferire una gita fuori porta. Quest’andazzo dura dal dicembre 2011 quando fu approvato il decreto Monti-Passera. Noi commercianti abbiamo molta fiducia nell’attuale assessore regionale all’Economia, Roberto Marcato, che sta facendo di tutto per mandare in soffitta, almeno nel Veneto, il decreto Monti. Non sono poche le aziende, tra cui quella guidata da Francesco Canella, che sarebbero disponibili a non aprire ogni domenica e nelle festività nazionali».

In una recente assemblea di Fisascat, il segretario nazionale è stato categorico: «Basta togliere diritti alle lavoratrici del commercio» ha ribadito Pier Angelo Raineri. «Basta aperture a valanga anche perché tale decisione, basata sulla massima liberalizzazione, non ha sortito l’effetto sperato, l’aumento dei fatturati. Il motivo? Non è cresciuto il reddito dei consumatori».
 

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