Il caldo fa altre tre vittime, 50 anziani colpiti da malore

PADOVA. L’ondata di calore che nell’ultima settimana ha avvolto il Padovano continua a non dare tregua agli anziani. Altre tre vittime nelle ultime ore. E almeno cinquanta gli over 75 che nelle ultime ventiquattro ore si sono rivolti ai reparti di Pronto soccorso dell’Azienda Ospedaliera e dell’ospedale Sant’Antonio per colpa del caldo. I più gravi arrivano con febbre alta che supera i quaranta gradi, privi di conoscenza e a un passo dall’arresto cardiocircolatorio. Se la cavano meglio invece gli anziani colpiti da vertigini, nausea o spossatezza: sintomi più lievi, spesso legati a uno stato di disidratazione e risolvibili semplicemente con una flebo reidratante. È poi risaputo che l’umidità e le alte temperature possono peggiorare malattie croniche come il diabete, l’ipertensione e le cardiopatie, destabilizzando lo stato di salute di chi ne è affetto.
Al Pronto soccorso. Negli ultimi due giorni i medici, gli infermieri e gli operatori del Pronto soccorso di via Giustiniani non si sono fermati un attimo. Hanno gestito ben 286 pazienti nell’arco della giornata di mercoledì, quando in media se ne contano 230. Super lavoro anche a notte fonda: da mezzanotte alle otto di mattina sono arrivate altre 45 persone. «La scorsa notte è stata molto intensa», spiega Franco Tosato, primario del Pronto soccorso dell’Azienda Ospedaliera, «ma questi picchi di lavoro non sono solo attribuibili al caldo eccezionale. In generale già dall’inizio dell’anno stiamo registrando un progressivo aumento di accessi». Da luglio il Pronto soccorso padovano segna un incremento del 10% in linea con gli altri reparti di prima emergenza italiani.
Le vittime. Caronte, così è stata chiamata la perturbazione di caldo, continua a mietere vittime. L’ultima, giovedì nel tardo pomeriggio, è una donna di 88 anni - Ottavia Lazzaro, originaria di Padova - trovata morta nella sua abitazione in via Monte Lozzo. L’anziana è stata trovata già priva di vita. Stando a quanto ha dichiarato il medico legale giunto sul posto insieme alla polizia, il decesso sarebbe stato causato da un malore legato al caldo. Un’altra donna di 82 anni è morta martedì sera in uno stato di ipertermia. La donna già da tempo era allettata e soffriva di un serio deterioramento cognitivo. Martedì le sue condizioni sono precipitate. Complici l’afa e il caldo soffocante nella stanza, la temperatura corporea dell’ottantaduenne si è bruscamente alzata arrivando a 40 gradi. È giunta al Pronto soccorso di via Giustiniani febbricitante e in arresto cardiaco. Per lei non c’era nulla da fare. Così salgono a sette i decessi correlati al caldo che si aggiungono ai quattro di domenica scorsa. E poi c'è il caso del camionista trovato morto a bordo della cabina del suo Tir, in un'area di servizio a Stanghella.
Intanto la vita di altri due padovani è appesa a un filo. Si tratta di un uomo di 41 anni, tossicodipendente, trasportato dal personale del Suem 118 in Azienda Ospedaliera nel pomeriggio, in gravissime condizioni perché in ipertermia. Ora è ricoverato in rianimazione a Cittadella. È in terapia intensiva a Padova invece un 60enne, noto paziente psichiatrico, anche lui giunto al Pronto soccorso con i tipici sintomi da colpo di calore. Probabilmente i farmaci che assumeva hanno contribuito a scombussolare il sistema di termoregolazione del suo corpo. Ha superato ottimamente una crisi un uomo di 93 anni, arrivato in Pronto soccorso poco prima della mezzanotte di mercoledì. È stato accompagnato dalla badante allarmata perché l’anziano era molto debole e la casa sprovvista di condizionatori era diventata un forno. Dopo qualche flebo è potuto tornare a casa.
Meteo. Giovedì il Veneto ha vissuto un'altra giornata insopportabile di caldo e afa, su valori sostanzialmente uguali a quelli di mercoledì. Le massime si sono fermate un gradino sotto quota 38 gradi - il valore record di ieri a Treviso - ma il mix fra temperature sahariane e umidità fa sì che il disagio fisico sia uguale a quello di tutta quest'ultima torrida settimana.
Termometri fino a 37 gradi a Vicenza e Treviso, mentre Verona, Padova e Rovigo hanno segnato 36. Dieci minuti di pioggia, perfino un po' di grandine, dopo le 17,30 e solo nel capoluogo, ma poi è tornato caldo come prima. Per venerdì e sabato sono attese altre piogge, più intense. La Protezione civile ha diramato lo stato di attenzione. Sala operativa resterà attiva ininterrottamente. La paura, ora, sono i tornado, come quello terribile dell'8 luglio che ha sconvolto la Riviera del Brenta.
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