Il cerchio magico di Bitonci resta a bocca asciutta

PADOVA. Non è l’unico Bitonci a perdere la poltrona. In salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, nella vita di coppia come nei sodalizi politici: così a rimetterci il posto con la caduta del sindaco sono il fedelissimo capo di Gabinetto Andrea Recaldin, già assistente di Bitonci al Senato, e l’altro leghista doc Leandro Comacchio, pure nello staff di Gabinetto.
Valigie da fare in fretta anche per la segretaria personale del primo cittadino Anna Bassano e per il portavoce Carlo Melina. Si tratta di quattro nomine squisitamente politiche, legate al mandato del sindaco. Che nella sua caduta trascina i fedelissimi con sè.
Discorso diverso per altri tre uomini di Bitonci. Due se li era portati direttamente dalla sua Cittadella, dopo averli testati al suo fianco per due mandati da sindaco nella città murata dell’Alta padovana. Il comandante della polizia locale Antonio Paolocci e il capo del Settore Edilizia Damiano Scapin. Loro hanno un incarico dirigenziale a termine che tuttavia il commissario prefettizio che sarà chiamato a traghettare il Comune a nuove elezioni potrà prorogare.
Ma si tratta di spostare solo un po’ più in là la scadenza, che certo il nuovo sindaco - a meno che non sia lo stesso Bitonci - non li vorrà confermare. Destino simile quello che attende il segretario generale Lorenzo Traina, anche questo scelto da Bitonci ma con un mandato che durerà fino a quando non sarà il nuovo sindaco a scegliere diversamente.
Tra i fedelissimi si è trovato al centro del caso politico che ha portato alla debacle, il comandante Paolocci, dopo che l’assessore dimissionario Maurizio Saia è andato in Procura a denunciare spese sospette del suo settore.
Sfrattato da Palazzo Moroni l’amico fraterno di Bitonci, il piovese Recaldin, uomo ombra del sindaco, premiato con l’incarico di capo di Gabinetto, e relativo stipendio, dopo aver perso le elezioni amministrative a Piove di Sacco, dove per altro era stato già vicesindaco, defenestrato dal sindaco Pdl cui ha reso la pariglia tramando con l’opposizione fino a farlo cadere.
Copioni che si ripetono. Recaldin non c’era l’altra sera accanto a Bitonci mentre si consumavano le ultime ore della sua giunta. Era nello stand leghista alla Fiera di San Martino a Piove. Che sia stato solo il profumo delle costicine a tenerlo lontano?
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